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Economia

Agenzia delle Entrate, i debiti dei genitori passano in automatico ai figli?

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Giuseppe F.

In linea di principio, i figli, nella veste di eredi, non sono automaticamente responsabili dei debiti contratti dai genitori. 

Agenzia delle Entrate, i debiti dei genitori passano in automatico ai figli? – notizie.com

Quando un genitore muore, per logica, ci si aspetta che i debiti lasciati dal defunto siano coperti dai figli che godono della sua eredità. In effetti, la normativa in vigore asseconda tale dinamica. Ma solo nel caso in cui l’erede possa pagare i sospesi utilizzando le risorse dell’eredità. Può succedere però che il patrimonio ereditario possa rivelarsi insufficiente a coprire i debiti. E come bisogna comportarsi in questo caso?

Innanzitutto bisogna considerare che l’accettazione dell’eredità non è sempre assoluta. Se un erede accetta l’eredità in modo incondizionato, per la normativa vigente, si assume la responsabilità dei debiti del defunto, ma con un preciso limite ribadito anche dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, l’erede ha anche la possibilità di valutare l’accettazione con beneficio d’inventario. Una fattispecie che gli permette di limitare la propria responsabilità ai soli beni effettivamente ereditati.

Con il beneficio d’inventario, in pratica, l’erede non dovrà rispondere con il proprio patrimonio personale per eventuali debiti eccedenti il valore dell’eredità. Prima dell’accettazione, qualsiasi richiesta di pagamento da parte dei creditori è invalida. Può essere quindi tranquillamente ignorata.

L’Agenzia delle Entrate fa anche presente che l’accettazione dell’eredità non implica la trasmissione dei debiti riferiti a sanzioni amministrative, penali o fiscali. Le multe stradali, per esempio, non sono trasmissibili all’erede. Altri debiti invece sì. Un figlio, anche se diventa erede del genitore, non deve pagare somme che hanno a che fare con more e sanzioni collegate ai debiti.

Debiti dei genitori: quando e quanto pagano i figli

Bisogna quindi distinguere fra debiti fiscali, amministrativi, penali e cartelle esattoriali. L’AdE spiega che i debiti di natura fiscale come imposte non versate e cartelle esattoriali devono essere saldati con i beni presenti nell’eredità. Di conseguenza, gli eredi non sono obbligati a pagare con fondi personali, a patto che abbiano accettato l’eredità con beneficio d’inventario.

Debiti dei genitori: quando e quanto pagano i figli – notizie.com

Anche multe e ammende derivanti da violazioni amministrative o penali rientrano nella responsabilità dell’eredità. In questo senso, quando il patrimonio ereditario non copre tali debiti, la responsabilità rimane limitata all’eredità stessa. E lo stesso principio vale ancora per i debiti civili, per esempio quelli con banche, finanziarie… Di nuovo, i figli che accettano l’eredità dei genitori si fanno carico dei debiti solamente nella misura in cui i sospesi incidono sul patrimonio ereditario.

L’AdE specifica però che i debiti tributari non si estinguono con la morte del soggetto che li ha contratti. E in tema di responsabilità per i debiti ereditari tributari, in mancanza di norme speciali che vi deroghino, si applica la disciplina comune di cui agli artt. 752e 1295 del Codice Civile. Articoli in base ai quali gli eredi rispondono dei debiti in proporzione delle loro rispettive quote ereditarie.

Ecco perché i figli non sono automaticamente responsabili dei debiti del genitore: alla morte, i sospesi vengono saldati infatti con l’eredità e, se l’eredità non basta, decadono. Per tutelarsi da ogni possibile debito, il figlio può anche optare per la rinuncia dell’eredità. In questo modo non bisognerà rispondere dei debiti del genitore. Al contempo, però, si perderà anche ogni diritto sul patrimonio. Con la sola esclusione del diritto alla pensione di reversibilità, al TFR e alle eventuali polizze assicurative. La rinuncia deve avvenire nei dieci anni successivi all’apertura della successione.

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