Ddl Sicurezza: le associazioni di famiglie delle vittime per stragi della mafia hanno rilasciato una comunicato per chiedere udienza al Senato.
Il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei familiari di vittime delle stragi hanno voluto manifestare il loro disappunto per la mancata audizione prima della votazione, alla Camera dei deputati, del Ddl Sicurezza a firma dei ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio Nordio e Guido Crosetto. Una convocazione che viene ritenuta doverosa nel rispetto del lavoro delle associazioni per le modifiche che il ddl vuole apportare. L’iter legislativo è stato approvato il 18 settembre scorso e dal 5 marzo è in corso di esame in Parlamento e riguarda disposizioni in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio e vittime dell’usura e ordinamento penitenziario.
Salvatore Borsellino ha spiegato a Notizie.com il motivo del risentimento delle Associazioni: “Perché non siamo stati chiamati? Vorremmo capirlo anche noi. Visto che quello che c’è scritto nel decreto sicurezza, soprattutto sui servizi segreti e quegli organismi individuati come partecipanti e depistatori, interessava le associazioni dei famigliari, vittime di questi eventi e che non hanno avuto ancora verità e giustizia, dovevano essere chiamate e interpellate”.
Passa poi nello specifico del decreto, evidenziando cosa non può essere accettato dalle Associazioni: “Questo decreto consente alle attività di rispondere direttamente al governo, finora sottoposte al giudizio della magistratura invece adesso saranno autorizzate dopo un omicidio a risponderne solo a capo del Governo. Questo è inammissibile. Per i motivi spiegati, nonostante la legge sia passata alla Camera, abbiamo chiesto di essere sentiti al Senato”.
La protesta delle Associazioni dei familiari delle vittime di strage non termina di certo qui, è quello che ha spiegato Salvatore Borsellino: “Interventi ne faremo altri, per il 19 luglio di quest’anno, a 33 anni di distanza da quella strage che non ha verità e giustizia, ho pensato di convocare tutte le associazioni di familiari di vittime che sono firmatarie di questo comunicato e di questa richiesta a viale Amelio dove al posto del giorno della memoria di una singola strage le ricorderemo tutte”.
Un intervento simbolico per far capire cosa provano ancora oggi quelle famiglie vittime di casi irrisolti. “Allestiremo un percorso tramite i quadri del maestro Gaetano Porcasi, che ha dedicato la sua arte all’impegno civile e dipingendo un quadro per ogni strage dal 1984 in poi. In quell’occasione parleremo ancora di questo decreto, sperando che non sia stato approvato questo decreto di sicurezza o protesteremo contro eventualmente”, conclude.