L’Ue sostiene il piano arabo per ricostruire Gaza, è alternativo a quello Usa: cosa succede ora

Francia, Germania, Italia e Regno Unito appoggiano il piano del mondo arabo per la ricostruzione di Gaza. Le parole dei ministri. 

Palestinesi a Gaza
L’Ue sostiene il piano arabo per ricostruire Gaza, è alternativo a quello Usa: cosa succede ora (Ansa Foto) – notizie.com

Una mano tesa verso il mondo arabo e uno schiaffo a Washington è arrivato da Francia, Germania, Italia e Regno Unito: i ministri degli Esteri accolgono “con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione a Gaza”. 

Un piano che indica “un percorso realistico per la ricostruzione” e che se attuato promette “un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi”. 

In una dichiarazione ufficiale congiunta dei quattro Paesi, si sottolinea che gli sforzi di ripresa dovranno basarsi su un quadro politico solido e di sicurezza accettabile sia per gli israeliani sia per i palestinesi. L’Europa chiede una pace a lungo termine e ribadisce la sua posizione nei confronti di Hamas, che “non deve più governare Gaza né essere una minaccia per Israele”. 

Com’è noto nei giorni scorsi i ministri degli Esteri dei Paesi arabi hanno respinto il piano del presidente Usa Donald Trump di allontanare la popolazione dalla Striscia di Gaza per trasformare l’area in una riviera.

Il loro progetto al contrario, prevede lo stanziamento di 53 miliardi di dollari per la ricostruzione e l’istituzione di un comitato amministrativo di palestinesi che governi il territorio e si occupi della sua rinascita.

Il no di Israele e degli Usa

Il piano ha ricevuto il no secco di Israele e cozza con quello del presidente Usa Donald Trump, nei confronti del quale il mondo arabo non nasconde il disappunto in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri. I progetti “volti a sfollare il popolo palestinese individualmente o collettivamente… come pulizia etnica, una grave violazione del diritto internazionale e un crimine contro l’umanità”, scrivono.

Il piano del mondo arabo ha ottenuto ora anche l’ok di Francia, Germania, Italia e Regno Unito. I ministri sostengono l’idea che ad occuparsi della ricostruzione di Gaza debbano essere i palestinesi. “Ci impegniamo a lavorare a sostegno dell’iniziativa araba, dei palestinesi e di Israele per affrontare insieme tali questioni – scrivono ancora – incluse la sicurezza e la governance. Esortiamo tutte le parti a lavorare partendo dai punti di merito del piano come punto di partenza”. 

Il ramadan durante la distruzione nella Striscia di Gaza
Il no di Israele e degli Usa (Ansa Foto) – notizie.com

Intanto sul piano della collaborazione, i ministri degli Esteri egiziano e turco, rispettivamente Badr Abdel Atty ed Hakan Fidan hanno avuto un incontro a margine della riunione straordinaria dell’Oic (Organizzazione della cooperazione islamica) a Gedda, durante la quale hanno parlato delle modalità per aiutare i palestinesi a ricostruire la Striscia di Gaza.

Tra le iniziative c’è anche la seconda fase del cessate il fuoco, i cui negoziati sono in corso con Hamas da parte di Egitto e Qatar.

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