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Economia

Debiti genitori, quando l’Agenzia Entrate può pignorare cose di un figlio

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Giuseppe F.

Con l’eredità, il figlio che accoglie l’universalità dei beni dei genitori potrebbe doversi preoccupare anche dell’Agenzia delle Entrate.

Il concetto di “universalità dei beni” si collega a quello di eredità. Succede perché un erede che accoglie il lascito del de cuius prende con sé tutto ciò che questi gli ha lasciato: beni, debiti e crediti. E se questi debiti sono con l’Agenzia delle Entrate, il figlio-erede può essere pignorabile?

Debiti genitori, quando l’Agenzia Entrate può pignorare cose di un figlio – notizie.com

Com’è noto, l’AdE può avviare l’azione di pignoramento per recuperare crediti non pagati dai contribuenti dopo la notifica della cartella esattoriale o di un avviso di accertamento esecutivo e la concessione di sessanta giorni per risolvere il debito. Dopo un ulteriore preavviso, può poi scattare l’esecuzione forzata. Quando il debitore muore senza aver saldato un debito, la responsabilità del pagamento può passare agli eredi, ma solo secondo una procedura precisa.

Di base, i debiti possano sempre influire sull’eredità ricevuta dopo la morte di un parente. Succede perché l’eredità include sia i beni, come per esempio denaro o immobili, sia i sospesi del defunto. Bisogna però distinguere fra due situazioni base. La prima: quando i debiti appartengono al defunto, che chiamiamo de cuius, e sono dunque ereditabili dal figlio. La seconda: quando i debiti sono già presenti a carico dell’erede.

In linea di massima i creditori possono pignorare l’eredità solo dopo che l’erede l’ha accettata formalmente o tacitamente. Per la normativa vigente, accettando l’eredità, l’erede accoglie in pratica anche i debiti del defunto. Ciononostante l’Agenzia delle Entrate non può pignorare i beni di un figlio per i debiti dei genitori. A meno che il figlio non abbia accettato l’eredità del genitore defunto. La questione si risolve nella fattispecie della responsabilità ereditaria, così come espressa nell’articolo 459 del Codice Civile.

Quando l’Agenzia delle Entrate fa scattare il pignoramento sui beni ereditati da un figlio

La norma relativa all’acquisto dell’eredità stabilisce che l’eredità si acquista con l’accettazione. Cioè, il momento in cui l’erede subentra nei diritti e nei doveri del defunto. L’articolo 754 illumina poi sulla responsabilità verso i creditori sottolineando che i creditori del defunto possono agire nei confronti degli eredi solo nei limiti delle quote ereditarie accettate.

Quando l’Agenzia delle Entrate fa scattare il pignoramento sui beni ereditati da un figlio – notizie.com

Quindi se un figlio accetta l’eredità di un genitore con debiti, diventa responsabile di quei debiti, ma solo fino al valore dei beni ereditati. Ma, per evitare qualunque tipo di rischio, è sempre possibile accettare l’eredità con beneficio d’inventario. Così facendo si limita la responsabilità ai beni ereditati. In altri casi, il figlio può pure scegliere di rinunciare all’eredità. Così da evitare di assumersi i debiti del genitore.

A ogni modo, i beni personali del figlio non possono essere pignorati dall’Agenzia delle Entrate per i debiti dei genitori. Tutto ciò a meno che non ci siano prove che quei beni siano stati trasferiti dal genitore al figlio in modo fraudolento per evitare il pignoramento. E se il figlio viveva con il genitore debitore? In questo caso, l’Agenzia delle Entrate potrebbe pignorare beni presenti nell’abitazione. Tuttavia, il figlio potrebbe sempre dimostrare che quei beni sono di sua proprietà per evitarne il pignoramento.

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