Difesa europea, Alberico Gambino (FdI – Ecr): “La spesa militare non dovrà intaccare istruzione, sanità e sviluppo”

“La sicurezza è la precondizione dello sviluppo e della prosperità. Senza sicurezza non c’è libertà, e questi investimenti non intaccheranno la spesa sociale dei nostri Paesi”.

Così, in esclusiva per Notizie.com, Alberico Gambino (Fratelli d’Italia – Ecr), vicepresidente della Commissione europea per la sicurezza e la difesa. Con l’eurodeputato abbiamo analizzato le giornate dedicate alla difesa europea e il Piano RearmEurope proposto da Ursula von der Leyen.

Alberico Gambino difesa europea
Difesa europea, Alberico Gambino (FdI – Ecr): “La spesa militare non dovrà intaccare istruzione, sanità e sviluppo” (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’aumento della spesa per la difesa non è una scelta, ma una necessità dettata dal contesto geopolitico attuale. – ha continuato Gambino – L’Europa si trova di fronte a minacce concrete. Garantire la sicurezza dei cittadini è una priorità. Il piano consente agli Stati membri di investire nella propria difesa senza penalizzare la stabilità economica. Non si tratta di una corsa al riarmo, ma di un adeguamento delle nostre capacità a un contesto che richiede maggiore prontezza e interoperabilità tra i partner europei e la Nato”.

Nelle scorse ore si è tenuto il Consiglio europeo straordinario convocato dal presidente Antonio Costa. La riunione è stata ufficializzata subito dopo lo scontro avvenuto in diretta mondiale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Donald Trump, presidente degli Stati Uniti. La necessità dell’Europa è insomma quella di accrescere la propria capacità di difesa nell’ottica della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

Gambino in esclusiva a Notizie.com: “Rafforzarsi senza subire penalizzazioni fiscali”

Il meccanismo di finanziamento adottato garantisce che gli investimenti in difesa non vadano a discapito di settori cruciali come sanità e welfare. – ha detto il vicepresidente – L’Italia, ad esempio, prevede di incrementare il budget della difesa. Con una spesa militare che potrebbe raggiungere circa 40 miliardi di euro entro il 2028. Il governo è impegnato a garantire che tali investimenti siano bilanciati e sostenibili. Senza compromettere settori essenziali per il benessere dei cittadini”.

Secondo Gambino l’utilizzo di clausole nazionali di salvaguardia del Patto di Stabilità a livello europeo consente agli Stati di rafforzare la propria sicurezza. Senza subire penalizzazioni sul piano dei vincoli fiscali. Il governo italiano riconosce l’importanza di rafforzare le capacità difensive del Paese. La presidente Giorgia Meloni ha espresso chiaramente l’intenzione di aumentare gli stanziamenti per la difesa, sottolineando che “la libertà ha un prezzo. Se non sei in grado di difenderti, lo fanno altri, ma lo faranno imponendo un prezzo“.

Giorgia Meloni difesa europea
Gambino in esclusiva a Notizie.com: “Rafforzarsi senza subire penalizzazioni fiscali” (ANSA FOTO) – Notizie.com

È cruciale che questo incremento – ha affermato l’eurodeputato Ecr – non avvenga a scapito di settori fondamentali come l’istruzione, la sanità e lo sviluppo del Mezzogiorno. Il governo sta valutando strategie per garantire che l’aumento delle spese militari sia sostenibile. E non comprometta altri ambiti cruciali per il benessere dei cittadini. L’Italia, sotto la guida di Giorgia Meloni, ha avviato un percorso di investimenti in sviluppo e occupazione, con l’obiettivo di salvaguardare il debito pubblico. Continueremo su questa strada, assicurando un ruolo strategico all’interno dell’Alleanza Atlantica per garantire una pace giusta e duratura”.

Gambino ci ha spiegato che l’Italia vanta un’industria della difesa altamente qualificata. Aziende leader a livello internazionale come Leonardo e Fincantieri collaborano strettamente con una rete di Pmi specializzate. Il governo italiano lavorerà per garantire che il principio della giusta ripartizione delle risorse sia rispettato, valorizzando le eccellenze italiane e promuovendo l’accesso delle nostre imprese alle commesse europee.

L’Italia guarda con attenzione alla questione degli investimenti comuni. – ha proseguito Alberico Gambino – È fondamentale che questi non si traducano in un vantaggio sproporzionato per alcune realtà industriali nazionali, in particolare francesi e tedeschi, a scapito di altri Paesi. Per questo, siamo favorevoli a strumenti di supporto per la difesa europea, ma con la garanzia che le nostre imprese, grandi e piccole, possano avere pari accesso alle opportunità offerte dai nuovi investimenti”.

Infine, la questione diplomatica. Dopo oltre due anni di guerra, alcuni analisti temono che un aumento delle forniture belliche non sia sufficiente senza una strategia politica più ampia. “L’Italia sostiene con forza che la difesa e la diplomazia debbano procedere insieme. – ha sottolineato l’europarlamentare – Il sostegno all’Ucraina è una scelta necessaria per difendere i valori europei e il diritto internazionale, ma è evidente che la guerra non si risolverà solo con l’invio di armi. Per questo motivo, il nostro Paese continuerà a lavorare affinché l’Unione Europea assuma un ruolo più incisivo nella ricerca di una soluzione politica”.

“Una frattura tra gli alleati sarebbe fatale per tutti”

Gambino ha specificato che “non possiamo permetterci divisioni all’interno dell’Occidente. Come ha sottolineato la presidente Meloni, una frattura tra gli alleati sarebbe fatale per tutti. Per affrontare le sfide globali e garantire la sicurezza europea, è essenziale rafforzare l’alleanza transatlantica con gli Stati Uniti. La Nato rimane un pilastro della nostra sicurezza e il coordinamento con Washington è imprescindibile per una strategia efficace in Ucraina”.

Consiglio Ue difesa europea
“Una frattura tra gli alleati sarebbe fatale per tutti” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Riguardo alla possibilità per gli Stati membri – ha concluso Gambino – di utilizzare i fondi di coesione per la difesa, va sottolineato che si tratta esclusivamente di una facoltà attribuita agli Stati, non di un obbligo. Al momento, l’Italia non ha intenzione di avvalersi di questa opzione, ritenendo più opportuno destinare tali risorse ad altri settori strategici per la crescita e la coesione del Paese“.

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