L’alluvione in Argentina è l’ultima di una serie dell’ultimo anno che hanno dimostrato come i cambiamenti climatici stiano mettendo a rischio territorio e popolazione mondiale.
Il disastro idrogeologico ha interessato l’area di Bahia Blanca. 16 persone sono morte a causa di inondazioni violente e improvvise causate da una tempesta iniziata venerdì scorso. Il presidente Javier Milei ha decretato tre giorni di lutto nazionale per il Paese albiceleste.
In un comunicato la presidenza sottolinea: “Tutti i settori del governo nazionale continueranno a dedicarsi all’assistenza alle vittime in questo momento doloroso per tutti gli argentini“. Il sindaco della città, Federico Susbielles, specifica che sono stati causati dei danni per circa 370 milioni di euro con le autorità locali che hanno ricevuto più di 100 segnalazioni di persone scomparse. Una zona particolarmente colpita da fenomeni meteorologici avversi anche alla fine del 2024.
Un’altra situazione che porta a parlare del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale. Lorenzo Tedici, meteorologo de IlMeteo.it, sottolinea a Notizie.com: “In Argentina siamo alla fine dell’estate. Si tratta di fenomeni tipici di questo periodo con temporali associati al calore del mare, l’oceano Atlantico. Il cambiamento climatico genera l’accumulo di maggiore calore e questo si trasforma in energia per evaporazione e precipitazioni più intense. Fare un parallelo con l’Italia però rischia di creare confusione“.
Alluvioni nel mondo, un anno di disastri
L’alluvione che colpisce l’Argentina è solo l’ultimo dei disastri che hanno coinvolto il mondo intero nell’ultimo anno, dimostrando come il cambiamento climatico stia mettendo in ginocchio il globo intero. Sempre in queste ore il ciclone Alfred in Australia ha provocato l’interruzione dell’energia elettrica per oltre 200mila famiglie. La tempesta ha causato forti precipitazioni, facendo gonfiare i fiumi lungo i 400 chilometri di costa del Queensland e del Nuovo Galles del Sud e innescando numerosi allarmi per inondazioni.
“L’evento è lungi dall’essere finito. Dobbiamo continuare a non adagiarci sugli allori“, fa sapere il primo ministro australiano Anthony Albanese, in visita a Lismore, una città del Nuovo Galles del Sud colpita dalle inondazioni. I servizi di emergenza hanno salvato 17 persone dalle inondazioni. “Le condizioni meteorologiche sono ancora piuttosto imprevedibili. Ci aspettiamo un aumento delle precipitazioni nelle prossime 24 ore”, dichiara Chris Minns, il primo ministro del Nuovo Galles del Sud, durante una conferenza stampa. Sabato è stato ritrovato il corpo di un uomo di 61 anni dopo che il suo fuoristrada è stato travolto dalle acque mentre attraversava un ponte su un fiume in piena.
Dopo essere riuscito a uscire dal veicolo, ha tentato invano di aggrapparsi a un ramo prima di sprofondare in acqua. Tredici soldati australiani sono stati inoltre feriti sabato in un incidente che ha coinvolto due camion militari in missione di soccorso sulla costa orientale.
A marzo 2024, la tempesta Monica ha spazzato via alcune zone della Francia portando alla caduta di 300 mm di pioggia in appena 48 ore. In aprile poi è stata la volta dell’Andalusia che ha dovuto affrontare frane e inondazioni improvvise che hanno costretto alcune zone a evacuazioni immediate e un morto nella zona di Cijuela. Si torna in Francia per maggio quando i vigili del fuoco della Mosella hanno fatto 500 interventi e i media locali hanno parlato di 500 persone sfollate.
In Germania poi si sono verificate delle inondazioni improvvise in Baviera dove sono stati disposti dei salvataggi di emergenza nella città di Norimberga. Si è parlato qui di 100 mm di pioggia in 24 ore. Momento in cui anche l Belgio si è trovato ad affrontare situazioni complesse tra Limburgo, Liegi e Hainaut. Germania che è stata colpita anche a giugno ancora una volta in Baviera ma anche nello stato del Baden-Wurttemberg.
A luglio sono state colpite la Slovacchia settentrionale e la Polonia meridionale. Una frana ha colpito Presov e intrappolato 16 persone all’interno di un rifugio turistico. Preoccupazione in Romania in agosto con le contee di Tulcea e Constanta deturpate dalle inondazioni. A settembre sono state colpite Austria, Repubblica Ceca, Polonia e Romania, ma anche Slovenia, Croazia, Slovacchia e Ungheria. In Italia è noto quanto accaduto per la tempesta Boris in Emilia Romagna con 1500 persone costrette a evacuare le loro case.
Ottobre di disagi con la Bosnia Herzegovina colpita dalla più forte delle alluvioni degli ultimi anni. In Francia invece forti piogge hanno portato a quella che è stata definita la peggiore alluvione degli ultimi 40 anni. Ancora una volta l’Emilia Romagna, in particolare a Bologna, si parla di situazioni delicate con punte di 175 mm di acqua in poche ore. E sempre a ottobre ricordiamo il disastro di Valencia, forse il peggiore di tutto il 2024 e degli ultimi anni, che ha portato al tragico report di ben 222 vittime.
