Perché è cominciata oggi la demolizione delle Vele di Scampia: i crolli, il degrado, il set di Gomorra, ReStart

Ciao bella, ciao”. Hanno salutato così la Vela gialla di Scampia a Napoli, pochi minuti prima dell’inizio dei lavori di demolizione, gli abitanti ed i rappresentanti del Comitato.

Sulla facciata erano visibili ancora molte scritte tra cui “No al turismo dell’orrore”, “Casa mia, ti amo”, “Ci mancherai tanto” e “Per sempre casa nostra”. Si tratta di messaggi lasciati qui da chi per decenni ha vissuto nella Vela.

Quelle stesse persone lo scorso autunno hanno dovuto lasciare per sempre le proprie abitazioni. Il Comune di Napoli, infatti, ha emesso un’ordinanza per motivi di sicurezza. Sono tutti in attesa, ora, della costruzione di nuovi alloggi. La svolta definitiva la scorsa estate quando un crollo nella Vela celeste ha causato la morte di tre persone. Altre dodici persone, tra cui sette bambini, sono rimaste ferite. Era il 22 luglio 2024. Dopo quel giorno nulla è più stato come prima, nonostante per decenni le Vele sono state ritenute uno dei simboli di Gomorra, associate da sempre a degrado e criminalità.

Demolizione Vela gialla Scampia
Perché è cominciata oggi la demolizione delle Vele di Scampia: i crolli, il degrado, il set di Gomorra, ReStart (ANSA FOTO) – Notizie.com

Le operazioni di demolizione sono cominciate alle ore 10 e 16. Era presente anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Oggi è veramente una bella giornata – ha detto il primo cittadino – una giornata importante per Napoli e per Scampia. È un momento simbolico in cui inizia la demolizione della Vela gialla. Siamo riusciti a rispettare i tempi ed è anche un momento emozionante. Oggi il nostro pensiero va anche alle vittime della Vela celeste”.

Dopo la gialla, sarà abbattuta la Vela rossa. Quella celeste, dov’è avvenuto l’ultimo crollo, verrà riqualificata. “Questa è una vittoria storica, è la vittoria di un intero popolo. – ha affermato Omero Benfenati, del Comitato Vele – La nostra battaglia per abbattere i mostri di cemento e vedere finalmente nascere case dignitose per la nostra gente è durata decenni, quando diciamo di avere vinto diciamo un’incontrovertibile verità“.

Benfenati (Comitato Vele): “Scampia vuole tutto e sarà così”

Secondo Benfenati “adesso bisogna continuare: lavoro, servizi, cultura, presidi sanitari. In questi anni abbiamo detto che Scampia vuole tutto e sarà così“. Ma come si riscriverà o, quantomeno, come si proverà a riscrivere la storia del quartiere che tutto il mondo ha visto come naturale sfondo di libri, film e serie tv di Gomorra? Secondo il programma ReStart Scampia, dopo gli abbattimenti sorgeranno 145 alloggi in 24 mesi, oltre a spazi comunitari e a un intero ecosistema urbano sostenibile che sarà realizzato secondo standard di massima efficienza energetica.

A Scampia sono al lavoro gli uomini della Operazione srl Piloda Building che getteranno la fondazione di uno dei tre blocchi che insistono sul Lotto A. I tre blocchi daranno vita a 97 nuovi alloggi e altri 48 saranno ubicati nell’area L. Ci sarà, inoltre, la costruzione di un civic center e di un asilo nido nel Lotto A. “Saremo impegnati – ha spiegato Emanuele Di Palo, ceo della società – con più di cento maestranze dirette, 25 imprese specializzate subappaltatrici, 50 tecnici del Piloda Building, tra ingegneri e progettisti, e 5 amministrativi”.

Demolizione Vele ReStart Scampia
Benfenati (Comitato Vele): “Scampia vuole tutto e sarà così” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Nuovi alloggi, aree verdi e servizi, insomma, ma anche un museo per ricordare la storia delle Vele e un’opera artistica per onorare la memoria delle tre vittime del crollo del ballatoio della Vela celeste del 22 luglio 2024. Secondo il cronoprogramma, entro la fine del 2026 saranno completati i primi 160 alloggi. Sempre nel 2026 inizieranno anche i lavori del secondo lotto delle nuove case che si completeranno nel 2027. Il recupero e il rilancio di Scampia e dell’area nord di Napoli è un tema in cima all’agenda del Governo nazionale.

Finalmente – ha commentato Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania – si muovono le leve necessarie per restituire dignità alle periferie, ai territori e ai cittadini che, a Napoli e in Campania, per troppo tempo sono stati letteralmente lasciati al proprio destino. Oggi però abbiamo il dovere di ricordare soprattutto i morti e i feriti della Vela celeste, vittime di decenni di amministrazioni di sinistra che, sia a livello comunale che regionale, si sono distinte soltanto per mala politica, ipocrisia, cinismo e totale indifferenza”.

Napoli doveva essere un modello urbanistico

Le Vele nacquero con l’intento di fare della periferia nord di Napoli un modello urbanistico. Il complesso sorse tra il 1962 e il 1975 sulla scia della legge 167/62 che favoriva l’edilizia popolare. Il loro nome voleva sottolineare il legame della città con il mare. E la forma triangolare, larga alla base che va restringendosi verso l’alto, rimandava proprio alla vela delle navi. A progettarle, l’architetto Francesco Di Salvo, che concepì sette edifici in un’area di 115 ettari, con accesso ai piani attraverso ballatoi aerei.

Il principio che l’architetto seguì fu quello dell’Existenzminimum, una corrente in base alla quale l’unità abitativa del singolo nucleo familiare avrebbe dovuto essere ridotta al minimo indispensabile, destinando spazi comuni dove la collettività si integrava. Ma anche i vicoli di Napoli furono fonte di ispirazione per Di Salvo, che cercò di ricreare nei condomini delle Vele la stessa vitalità. Nel suo progetto erano inoltre previsti centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Nuclei di socializzazione mai realmente realizzati. Ciò ha contribuito all’avanzare del degrado.

Striscioni ReStart Scampia
Napoli doveva essere un modello urbanistico (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’area in cui le Vele sorsero ricadeva in due lotti contigui, separati da uno stradone. Nel lotto M furono costruite quattro vele, indicate alfabeticamente con le lettere A, B, C, D. Nel lotto L furono costruite le tre indicate dalle lettere F, G e H. Accanto alla classificazione alfabetica se ne aggiunse, alle vele rimaste in piedi dopo il 2003, una cromatica. Ogni vela venne denominata da parte della popolazione del quartiere attraverso un colore: Vela verde, Vela celeste, Vela gialla, Vela rossa. Il terremoto dell’Irpinia del 1980, portò molte famiglie, rimaste senzatetto, a occupare anche abusivamente gli alloggi delle Vele. Il primo Commissariato di polizia fu insediato solo nel 1987, a quindici anni dalla consegna degli alloggi. I giardini divennero luogo di raccolta degli spacciatori, i viali piste per corse clandestine.

La decisione di agire su una situazione di forte degrado fu presa sul finire degli anni ‘80, sostenuta dagli abitanti stessi. La prima a essere demolita fu la vela F nell’agosto 1998. La seconda fu la vela G, la cui demolizione tramite esplosivi fu eseguita con successo nel febbraio 2000. Poi la vela H, inizialmente esclusa dalle demolizioni in quanto da riqualificare e rifunzionalizzare, venne abbattuta nell’aprile 2003. I primi due interventi furono promossi dalla giunta comunale guidata dal sindaco Antonio Bassolino, il terzo da quella presieduta da Rosa Russo Iervolino.

Nel 2019 Il lancio del nuovo step di ReStart Scampia

Il 29 agosto 2016 una delibera comunale previde l’abbattimento di tre Vele e la riqualificazione della quarta, la celeste. Nel 2019 Il Comune lanciò il nuovo step di ReStart Scampia, finanziato con 27 milioni di euro. Il 20 febbraio 2020 cominciò l’opera di demolizione della Vela verde, conclusa a luglio dello stesso anno. Quattro anni dopo, il crollo di un ballatoio esterno al terzo piano della celeste causò la morte di tre persone, il ferimento di altre undici e lo sgombero di 800 persone.

ReStart Scampia
Nel 2019 Il lancio del nuovo step di ReStart Scampia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Le Vele sono state, come già accennato, set per diverse opere per il cinema e la tv. Il film Le occasioni di Rosa di Salvatore Piscicelli del 1981 fu il primo a essere ambientato qui. Poi c’è stato Francesco Rosi con Diario napoletano nel 1992, Matteo Garrone sia con il film che con la serie Sky. Infine i Manetti Bros, in Ammore e malavita del 2017 hanno girato alcune scene tra i palazzoni.  “L’abbattimento della Vela gialla a Scampia è un momento storico. – ha detto la senatrice napoletana del Pd Valeria ValenteOra diritto all’abitare, nessuna marginalizzazione, servizi. Grazie all’amministrazione, al sindaco Manfredi e alle associazioni a cui dobbiamo tantissimo”.

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