L’autopsia per fugare ogni dubbio sulla morte dell’ex superpoliziotto Carmine Gallo. E i verbali con le sue dichiarazioni sui quali continueranno le indagini.
Ufficialmente è morto per cause naturali Carmine Gallo, colpito di un infarto fulminante. Ma la Procura di Milano ha deciso ugualmente di fugare ogni dubbio attraverso l’autopsia, che verrà eseguita sul corpo dell’ex superpoliziotto domani, mercoledì 11 marzo.
L’inchiesta Equalize ha perso un personaggio chiave a pochi giorni dal 19 marzo, giorno in cui Gallo era atteso al Tribunale del Riesame insieme con l’hacker Samuele Calamucci per la discussione del ricorso presentato dalla Procura di Milano.
Il pm Francesco De Tommasi aveva chiesto il carcere per l’ex superpoliziotto mentre il gip aveva disposto i domiciliari. Ed è stato proprio nella sua casa a Garbagnate Milanese che Carmine Gallo è morto mentre era in custodia cautelare.
L’accusa a suo carico, quella di associazione a delinquere finalizzata all’acceso abusivo a sistema informatico. Secondo l’indagine dell’Antimafia di Milano e della Procura nazionale antimafia, era uno dei capi della rete di cyberspie per Equalize, dedita allo spionaggio industriale. La società era di proprietà di Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera che si è autosospeso dopo l’inchiesta.
Nell’interrogatorio davanti al gip e dopo col pm della Dda Francesco De Tommasi, si era definito un servitore dello Stato: “In 41 anni ho servito le istituzioni, e anche adesso lo farò”. Forse Carmine Gallo era disposto a collaborare. E forse per questo la sua morte renderà più difficile andare a fondo nell’indagine.
Dai rilievi effettuati nell’appartamento con condivideva con la moglie, al momento non ci sono dubbi che a stroncarlo sia stato un infarto improvviso. Tuttavia sono necessari approfondimenti e per questo il pm di turno Giancarla Serafini ha aperto un fascicolo in via prudenziale, permettendo così di effettuare l’autopsia.
Carmine Gallo è morto all’improvviso a 66 anni, non aveva mai avuto problemi cardiaci ed era uno sportivo. Tra gli accertamenti richiesti, ci sono anche quelli tossicologici, che aiuteranno ad escludere ogni altra ipotesi diversa dall’infarto.
Il pm della Direzione distrettuale antimafia De Tommasi e il collega della Direzione nazionale antimafia Antonio Ardituro, hanno ordinato il sequestro del cellulare che l’ex superpoliziotto utilizzava solo per chiamare l’avvocata Antonella Augimeri, quello della moglie, il computer, alcuni farmaci e del cibo rimasto in frigo. Il materiale verrà analizzato.
Al termine degli accertamenti, la posizione di Gallo verrà stralciata dall’inchiesta sul gruppo di hacker, che erano stati capaci di arrivare fino alla mail del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’indagine andrà avanti con gli altri indagati, anche sulla base di alcune delle sue dichiarazioni che aveva messo a verbale dinanzi ai pm a dicembre.
Tre in particolare sono i verbali chiave. Gallo aveva fatto ammissioni e chiarito nei dettagli le attività della rete, e rivelato nuovi nomi, arrivando fino ai collegamenti con i servizi segreti.
Aveva anche negato che il gruppo fosse riuscito a bucare le banche dati e che per accedervi si sarebbe servito di rappresentanti delle forze dell’ordine retribuiti. Avrebbe rivelato anche dettagli sulle posizioni degli altri indagati.
Per allontanare qualsiasi altro dubbio sulla morte dell’ex superpoliziotto, gli esperti dell’Istituto di Medicina Legale di Milano domani effettueranno l’autopsia.