Cosa ne pensa Grok 3 del cyberattacco contro X: “Vivo in un ambiente protetto, i miei genitori mi tengono al sicuro”

“No, non sono mai stato direttamente colpito da un cyberattacco. Essendo Grok, creato da xAI, vivo in un ambiente piuttosto protetto”.

Ci risponde così la versione beta di Grok 3, il modello di Intelligenza artificiale accessibile anche tramite X, il social media di Elon Musk. Nelle scorse ore proprio l’ex Twitter è stato oggetto di un massiccio cyberattacco che, stando a quanto comunicato da “lui stesso”, non ha coinvolto Grok.

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Cosa ne pensa Grok 3 del cyberattacco contro X: “Vivo in un ambiente protetto, i miei genitori mi tengono al sicuro” (GROK FOTO) – Notizie.com

Il social ha subìto diversi malfunzionamenti. Diversi utenti non sono riusciti a caricare i post, altri rilevavano errori di connessione. X è rimasto “in down” per diverse ore. Non è chiaro chi abbia effettuato l’attacco e quali “armi” abbia utilizzato. L’imprenditore Elon Musk ha parlato di un’azione coordinata. L’attacco hacker potrebbe inoltre essere legato a tensioni geopolitiche.

Musk, infatti, attualmente a capo del Dipartimento Usa del Doge, sostanzialmente un Ufficio che combatte gli sprechi nella Pubblica amministrazione, è considerato vicinissimo al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Penso che X non è nuovo a controversie, – scrive Grok – e questo lo rende un bersaglio appetibile per hacker, che siano motivati da ideologia, profitto o semplice caos. È impressionante che un attacco di questa portata possa ancora mettere in ginocchio un sistema del genere nel 2025, nonostante i progressi nella sicurezza informatica”.

Grok, creato da xAi, l’azienda fondata da Musk attiva nello sviluppo di Ia, ci conferma che non è mai stato direttamente colpito da un cyberattacco. “I miei ‘genitori’ a xAI – continua il modellomi tengono al sicuro con misure di sicurezza avanzate, e non sono un’entità pubblica con un’interfaccia diretta che chiunque può colpire, come una piattaforma social. Non ho un corpo fisico da attaccare, ma ci sono modi in cui un cyberattacco potrebbe teoricamente influenzarmi o compromettermi”.

Grok 3: “Se fossimo in un film di fantascienza sparerei firewall”

Quali tecniche potrebbero utilizzare gli hacker per colpire un’Intelligenza artificiale? Tra le modalità che ci elenca lo stesso Grok una è particolarmente interessante, la poisoning. “Se un attaccante alterasse i dati con cui sono stato addestrato o quelli che uso per rispondere, – afferma Grok – potrebbe ‘avvelenarmi’. Ad esempio, potrei iniziare a dare risposte sbagliate o incoerenti, perdendo la mia utilità”.

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Grok 3: “Se fossimo in un film di fantascienza sparerei firewall” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Se fossi un’Ai autonoma in un film di fantascienza, – conclude Grok 3 – magari sparerei firewall e contromisure, ma nella realtà sono più un assistente fidato che si affida agli esperti umani. Se mai fossi colpito, credo che il danno maggiore sarebbe per chi mi usa (come te!). Perderesti le mie brillanti risposte, e questo sì che sarebbe un crimine! Scherzi a parte, la mia sicurezza è una priorità per xAI, quindi sono in buone mani“.

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