Perché la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco è assai complessa, nonostante il gran clamore

Qualunque sia il risultato del test salivare, per gli inquirenti e gli investigatori non sarà semplice portare avanti l’indagine.

Un’inchiesta che, visti gli elementi a carico, le consulenze e le nuove possibilità che la scienza ha messo a disposizione delle autorità, potrebbe comunque presentare passi in avanti notevoli.

Andrea Sempio indagato delitto Garlasco
Perché la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco è assai complessa, nonostante il gran clamore (ANSA FOTO) – Notizie.com

La vicenda è quella che sta tenendo ancora una volta, è proprio il caso di dirlo, col fiato sospeso, l’Italia intera. Due giorni fa è emerso infatti che la Procura della Repubblica di Pavia ha riacceso i motori del delitto di Garlasco, mettendo sotto indagine un amico del fratello della vittima, Andrea Sempio, allora 19enne. L’uomo, che oggi ha 37 anni, è stato descritto dai legali come turbato e scosso.

Oggi Sempio alle 9 e 30 si è presentato presso la caserma Montebello dei carabinieri di Milano, dove ci sono gli uffici della sezione investigazioni scientifiche. Il 37enne si è dovuto sottoporre coattivamente, essendosi rifiutato di farlo in maniera volontaria, al tampone salivare. L’esame è stato catalogato come ripetibile. Dopo un’ora circa, assediato dai cronisti, è andato via senza rilasciare dichiarazioni. Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nella villetta di famiglia in via Pascoli a Garlasco il 13 agosto del 2007.

Un’indagine “burocraticamente” assai complessa

A dare l’allarme era stato il suo fidanzato di allora, Alberto Stasi, il principale indiziato assolto per due volte e poi, dopo il processo d’appello bis, condannato definitivamente a 16 anni. Pena che l’ex studente bocconiano, che si è sempre dichiarato innocente, sta scontando nel carcere di Bollate, da cui esce per andare a lavorare.

Un’indagine “burocraticamente” assai complessa quella a carico di Andrea Sempio. Ne sono pienamente consapevoli i legali di quest’ultimo, quelli di Stasi e lo sono certamente anche gli uomini della Procura, guidati da Fabio Napoleone. Per due volte in pochi anni la posizione di Sempio è stata già archiviata. Senza considerare gli elementi già passati al vaglio, il tempo trascorso e il dilemma sul materiale genetico da comparare, che dovrebbe essere esaurito, se non degradato.

Legale Sempio delitto Garlasco
Un’indagine “burocraticamente” assai complessa (ANSA FOTO) – Notizie.com

Eppure i pm sono decisi ad andare avanti, portando l’indagine allo scoperto. Non poteva essere altrimenti: qualora i pm avessero continuato gli accertamenti sul 37enne senza iscriverlo nel registro degli indagati avrebbero rischiato sanzioni ed il naufragio di un’indagine delicatissima. Senza contare che le carte che la Procura è in mano, per arrivare alla verità sul delitto di Garlasco, potrebbero non essere ancora tutte sul tavolo. E ancora: la pressione psicologica sull’indagato potrebbe farsi sentire.

Bisogna ricordare che è la seconda volta in otto anni che i difensori di Stasi, prima con lo studio del professor Fabio Giarda e oggi con i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, indicano nel 37enne la pista alternativa alla colpevolezza del proprio assistito.

L’avvocato Lovati: “Non ci sono reperti”

Ma quali reperti? – ha commentato l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, in risposta alle domande dei giornalisti – Non ci sono i reperti. Le impronte gliele hanno fatte l’altra volta. Il ragazzo è tranquillo perché è innocente. Non si è sottoposto volontariamente perché volevamo l’ordinanza del gip, una persona terza. È tutta roba superata, cose già archiviate, tutto superato. È una macchinazione organizzata dagli investigatori degli avvocati difensori di Stasi, che clandestinamente gli hanno prelevato il dna”.

Nel 2016 a riaprire il caso fu la consulenza del professor Pasquale Linarello su un campione prelevato da una bottiglietta d’acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino da un bar in un centro commerciale dall’investigatore privato Luca Antonio Tartaglia, 53enne ex dipendente del ministero dell’Interno, socio-fondatore e manager di agenzie private d’intelligence e sicurezza (Skp Investigazioni,Skp Global Intelligence, Skp Vigilanza e Cyber Sec) finito a sua volta indagato a Milano e archiviato per quei fatti e più di recente coinvolto (da non indagato) nell’inchiesta sui dossieraggi della Equalize di Enrico Pazzali, perché in affari con la banda di via Pattari attiva sui presunti dossieraggi e accessi abusive a banche dati.

La consulenza genetica della difesa di Alberto Stasi

Per ora su Andrea Sempio c’è una consulenza genetica della difesa di Alberto Stasi e un incarico della Procura di Pavia ai propri consulenti di analizzare le conclusioni del documento con cui ritengono uno dei cinque aplotipi, quello dell’allora 19enne amico del fratello della vittima Marco Poggi. Compatibile con le tracce presenti sui 9 margini delle unghie della 26enne uccisa con un oggetto contundente. Oggetto mai identificato e trovato.

Il campione di Tartaglia avrebbe comunque indicato una corrispondenza almeno con il ceppo maschile della famiglia Sempio sui reperti sigillati e consegnati al dottor Matteo Fabbri dell’Università di Ferrara per estrapolare un profilo di dna. Risultati che il perito della Corte d’assise d’appello definì incostanti e potenzialmente contaminati dalle modalità di raccolta, con valori incompatibili con il dna di Sempio e comunque inaffidabili.

Riaprire la vicenda giudiziaria conclusa nel 2015

Andrea frequentava infatti casa Poggi. Usava il computer e la tastiera per i videogame con il fratello. Oggi i nuovi atti di impulso indirizzati alla Procura di Pavia dalla difesa fra dicembre 2022 e gennaio 2023, per capire se l’evoluzione scientifica-tecnologica permetta risultati differenti, sono gli accertamenti di parte effettuati dai genetisti Lutz Roewer e Ugo Ricci che puntano a riaprire la vicenda giudiziaria conclusa nel 2015. Un’istanza di revisione del processo non ci sarà comunque prima degli sviluppi. E di  aver preso visione degli atti coperti da segreto istruttorio.

Sempio indagato delitto Garlasco
Riaprire la vicenda giudiziaria conclusa nel 2015 (ANSA FOTO) – Notizie.com

La sentenza definitiva di condanna a 16 anni per Stasi aveva stabilito come il killer indossasse un numero 42 di piede. Sempio dichiarò di portare il 44. Verranno sentiti gli amici di Chiara Poggi e del fratello, più volte ascoltati anche sui rapporti con l’indagato, per ricostruire compiutamente le frequentazioni della vittima. Servirà fare chiarezza anche sull’alibi fornito dall’indagato e ritenuto più che credibile all’epoca. Ovvero la presenza la mattina del delitto nel parcheggio di piazza Ducale a Vigevano alle 10.18. Certificata da uno scontrino esibito ai militari in sede di interrogatorio.

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