Alcune famiglie durante il mese scorso non ha ricevuto l’accredito dell’Assegno di Inclusione dall’Inps: cosa è accaduto e come rimediare.
Tra qualche giorno, verranno erogate le nuove mensilità dell’Assegno di Inclusione. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale introdotta dal 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza che è stato definitivamente abolito.
Intanto, alcuni beneficiari hanno lamentato il mancato pagamento della mensilità di febbraio che doveva, come sempre accade, essere erogata in due tranche in base alla data di presentazione della domanda per accedere al sussidio. Non si tratta di un errore da parte dell’Inps. Bensì di una procedura attivata per gli interessati che non hanno rispettato un obbligo stabilito per ricevere l’Assegno di Inclusione. Capiamo di quale obbligo si tratta e come risolvere la problematica.
Assegno di Inclusione sospeso a febbraio, il motivo e come risolvere la problematica
Durante il mese di febbraio, alcune famiglie non hanno ricevuto l’accredito della mensilità dell’Assegno di Inclusione. L’accredito sulla Carta di Inclusione era previsto per il 15 del mese per chi aveva presentato domanda a gennaio. Mentre il 27 per i beneficiari che avevano percepito almeno una volta il sussidio.

Il pagamento, in molti casi, è stato sospeso per la mancata presentazione dell’Isee aggiornato al 2025 che doveva essere trasmesso entro il 31 gennaio 2025. Il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente è, difatti, richiesto per stabilire se il beneficiario è ancora in possesso dei requisiti stabiliti per l’erogazione della misura.
Per chi ha ancora i requisiti previsti dalla normativa, la misura non viene definitivamente bloccata. Viene solo sospesa in attesa della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) che contiene i redditi ed i patrimoni aggiornati. Una volta inoltrata, l’Inps procederà con i controlli del caso riattivando l’erogazione già a partire dal mese successivo alla ricezione del documento. È necessario, però, agire in fretta per evitare di non ricevere ulteriori pagamenti dovendo attendere i mesi successivi. Le mensilità “congelate” non verranno perse, ma al richiedente verranno riconosciuti anche gli arretrati.
Diversamente, se il nucleo familiare ha avuto un miglioramento della situazione economica non rientrando più nei limiti previsti, che per il 2025 sono stati aggiornati così come quelli del Supporto per la Formazione e il Lavoro, la misura verrà definitivamente sospesa. Infine, se il miglioramento della situazione economica non ha comportato un superamento dei limiti, l’Istituto di previdenza sociale procederà con il ricalcolo dell’importo del sussidio che inevitabilmente sarà più basso a partire dal successivo pagamento.