Francesco Totti vola a Mosca per l’evento annuale di un network bielorusso di sport e scommesse. La polemica: “Lui e Roma strumentalizzati dalla propaganda russa”.
Sul fronte ucraino la Russia sta cercando di prendere altri pezzi di territorio, forse con l’intento di cederli ai futuri negoziati. Poche ora fa il presidente Usa Donald Trump ha annunciato un colloquio con il capo del Cremlino Vladimir Putin nei prossimi giorni.
Nel frattempo il tycoon tratta sulle terre rare di Volodymyr Zelensky e i rapporti sono in fase distensiva dopo la lite in diretta mondiale nello Studio Ovale alla Casa Bianca, che è costata all’Ucraina lo stop agli aiuti militari Usa e dell’intelligence. L’Europa parla di riarmo e il dibattito ovviamente è entrato anche nel vivo della politica italiana, divisa tra chi è favorevole e chi no a un piano di difesa.
È proprio in questo scenario che irrompe la notizia del viaggio di Francesco Totti a Mosca, per partecipare all’evento annuale di un network bielorusso di sport e scommesse.
L’ex campione della Roma, diventato il simbolo nel mondo della squadra della Capitale, avrebbe accettato l’invito. Prova ne è un manifesto pubblicitario apparso a Mosca (in foto), che lo ritrae di spalle con la mano alzata, la maglia della squadra di sempre e accanto lo slogan: “L’imperatore va alla Terza Roma“.
Nel mirino, il riferimento a Mosca come “Terza Roma”
La terza Roma è ovviamente Mosca e il riferimento è all’Impero Romano. Il senso del cartellone sembra essere proprio la propaganda vecchio stile. L’intento, ovviamente quello di trasmettere la grandezza dello Stato. La polemica non è tardata ad arrivare e a montarla per primo è stato Andrea Massaroni, coordinatore romano di +Europa, che ha contestato “la modalità con cui è stato fatto l’invito”.
Contattato da Notizie.com, ha spiegato che non gli va proprio giù che il Capitano diventi strumento di propaganda in mano russa: “Totti indossa la maglia della Roma e viene definito imperatore. Poi, la dietrologia di Mosca come terza Roma. Mi dispiace, io sono un sincero tifoso romanista. Per anni mi sono commosso ad avere Totti nella nostra squadra. Roma all’estero è conosciuta anche per lui. Ma in questo momento è strumento di propaganda. E con lui, la città“.
E ancora: “A Roma Totti è il re, non l’imperatore. In queste due parole c’è una differenza. Essere re vuol dire essere “primo” e non presuppone l’idea di sopraffare qualcun altro. Cosa che invece è implicita nell’idea di imperatore”.
Questo, secondo il coordinatore della Capitale di +Europa, potrebbe contribuire a “sporcare” l’immagine dell’ex numero 10: “Mi dispiace che possa restare anche una macchia su di lui, che negli ani si è costruito un’immagine. È diventato il volto di cause positive, di organizzazioni internazionali, sensibile a temi come l’infanzia”.
Massaroni a Notizie.com: “Totti ci ripensi. Sarebbe bello se parlasse della comunità ucraina”
Massaroni fa un appello a Francesco Totti affinché “ci ripensi. Sarebbe bellissimo invece, se parlasse un po’ della comunità ucraina. A Roma ci sono molte madri che lavorano e hanno figli al fronte. Ragazzi che avevano la loro vita e non hanno certo chiesto di combattere. La Russia non ha accettato neppure una tregua, che non è la pace. Totti ha anche una conoscenza personale: il centravanti della Roma è ucraino, Dovbyk. Parli con lui e ascolti cosa vuol dire stare per anni sotto le bombe. Si tratta di violenze fortissime”.
Per le sue dichiarazioni Andrea Massaroni è finito a sua volta nel mirino della polemica social: “Vedo gli attacchi che mi arrivano. Io non sto andando contro i russi e i bielorussi. Anzi, al contrario, sono proprio i miei amici di queste nazionalità che mi hanno insegnato ad andare contro alla retorica di Putin”.