Cosa accade se un condomino non paga le spese condominiali dovute: novità per il condominio introdotte nel 2025.
Se il condomino diventa moroso, l’amministratore del condominio ha l’obbligo di intervenire per recuperare il denaro non versato. Quando e come? Prima di tutto è appunto fondamentale capire quanto tempo ha a disposizione il condomino per pagare le quote condominiali… In realtà non esiste una risposta generale. Dipende dai termini stabiliti dall’assemblea condominiale o specificati dal regolamento di condominio.
Le scadenze di pagamento sono infatti fissate dall’amministratore in base al bilancio approvato dall’assemblea. Diverso è invece il tempo concesso all’amministratore per recuperare il dovuto. Tale scadenza è infatti esplicitata dal Codice Civile.
Dunque, se il pagamento non avviene entro la data prevista, il condomino è considerato in ritardo e quindi moroso. E, anche se non ci sono tempistiche uniformi per tutti i condomini, in tutti i casi di ritardo è l’amministratore che deve intervenire.
Inizialmente l’amministratore può inviare un sollecito. Dopodiché può procedere legalmente. Lo stabilisce l’articolo 1129 del Codice Civile, secondo cui l’amministratore deve agire entro sei mesi dalla chiusura del bilancio annuale in cui il debito è stato registrato come esigibile. Cioè, dopo la data in cui il pagamento era dovuto. Il recupero può avvenire tramite la richiesta a un giudice di un decreto ingiuntivo, che è un ordine ufficiale per costringere il condomino moroso a pagare.
Sempre secondo il Codice Civile, solo l’assemblea condominiale può decidere di sollevare l’amministratore da questo obbligo, ma deve farlo espressamente. Per contro, per attivare la procedura di riscossione non è invece necessario che l’assemblea sia d’accordo o informata dell’azione. Questo perché, per legge, la riscossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall’assemblea è un compito che l’amministratore deve svolgere senza bisogno di autorizzazione dei soggetti rappresentati.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune nuove disposizioni per affrontare la fattispecie della cosiddetta morosità incolpevole nel condominio. Si tratta di quella situazione in cui un condomino non riesce a pagare le spese condominiali per cause indipendenti dalla sua volontà. Come per esempio la perdita del lavoro o gravi problemi di salute.
La novità introdotta dal Governo mira dunque a fornire maggiore tutela ai condomini in difficoltà, attivando fondi di supporto o agevolazioni specifiche. Ma, in generale, l’amministratore di condominio continua ad avere l’obbligo di agire per il recupero delle somme dovute, salvo decisioni diverse dell’assemblea.