La polizia ha arrestato poche ore fa Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul, nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione e sul terrorismo.
Il primo cittadino è tra i principali oppositori del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. Per questo la vicenda potrebbe assumere connotati politici e sfociare in manifestazioni che le autorità hanno già vietato.
La Procura avrebbe emesso mandati di cattura per altre cento persone oltre al sindaco. Le autorità hanno chiuso diverse strade nei dintorni di Istanbul e vietato le manifestazioni in città per quattro giorni. L’arresto di Imamoglu è avvenuto in seguito di una perquisizione nella sua abitazione, il giorno dopo che un’Università aveva invalidato il suo diploma di laurea. Facendo venire così meno i requisiti per la sua corsa alla presidenza.
Avere una laurea è un requisito fondamentale per candidarsi alle elezioni secondo la legge turca. Tra gli arrestati anche uno stretto collaboratore di Imamoglu, Murat Ongun. Secondo alcuni analisti la repressione segue le significative perdite subite dal partito al governo di Erdogan nelle elezioni locali dell’anno scorso, tra le crescenti richieste di elezioni nazionali anticipate.
La reazione del Partito popolare repubblicano (Chp)
La moglie del sindaco, Dilek Imamoglu, ha detto che la polizia è arrivata alla loro residenza prima dell’alba e che il sindaco è stato portato via intorno alle 7 e 30 del mattino. Il partito del sindaco, principale partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano o Chp, avrebbe dovuto tenere le primarie domenica. In quell’occasione Imamoglu avrebbe dovuto essere scelto come candidato per le future elezioni presidenziali.
Le presidenziali in Turchia sono previste per il 2028. “Stiamo affrontando una grande tirannia, ma voglio che sappiate che non mi scoraggerò. – aveva detto Imamoglu in un videomessaggio pubblicato sui social media. – La volontà del popolo non può essere messa a tacere tramite intimidazioni o atti illeciti. Sono risoluto, affidandomi non solo ai 16 milioni di residenti di Istanbul ma agli 86 milioni di cittadini della Turchia”. Il presidente del Chp, Ozgur Ozel, ha denunciato la detenzione di Imamoglu come un “colpo di stato“.
Il partito turco filo-curdo Peoples Equality and Democracy Party ha condannato le detenzioni e ha chiesto l’immediato rilascio di tutti gli arrestati. “Il raid all’alba e la detenzione del sindaco della città più grande del Paese per motivi politici sono una vergogna che non sarà dimenticata per secoli. Questa operazione, che infrange la fede nella giustizia, è un tentativo di ridisegnare la politica attraverso la magistratura“, ha scritto su X Tulay Hatimogullari, co-presidente del partito.
La polizia ha anche arrestato il giornalista investigativo Ismail Saymaz
La polizia ha anche arrestato un importante giornalista investigativo, Ismail Saymaz. Nel frattempo, il gruppo netblocks.org ha riferito che l’accesso è stato limitato in Turchia alle piattaforme di social media più popolari. Nell’annullare il diploma di Imamoglu, l’Università di Istanbul ha citato presunte irregolarità nel suo trasferimento del 1990 da un’università privata nel nord di Cipro alla sua facoltà di Amministrazione aziendale.
Il leader dell’opposizione doveva già affrontare molteplici cause legali, tra cui accuse di aver tentato di influenzare un esperto giudiziario che indagava sui Comuni guidati dall’opposizione. Imamoglu sta anche facendo appello a una condanna del 2022 per insulti ai membri del Consiglio elettorale supremo della Turchia. È stato eletto sindaco della città più grande della Turchia nel marzo 2019. Il partito di governo uscente, che aveva sostenuto Erdogan per 25 anni, aveva contestato i risultati. Le elezioni sono quindi state ripetute ma Imamoglu è risultato ancora vincitore.