Festa del Papà: il dramma dimenticato dei padri separati, a rischio suicidio e lontani dai figli

Festa del Papà 2025: il dramma dei padri separati, in condizioni economiche precarie e lontani dai figli che crescono con la loro assenza. 

Un padre triste, costretto a guardare la figlia da una porta di vetro
Festa del Papà: il dramma dimenticato dei padri separati, a rischio suicidio e lontani dai figli – notizie.com

Padri lontani dalla vita dei figli, in condizioni economiche ed abitative precarie. Si dovrebbe parlare anche di questo in occasione del 19 marzo, giorno conosciuto come la Festa del Papà.

Perché non c’è solo chi scientemente decide di abbandonare i bimbi messi al mondo. Ma esiste anche una fetta di genitori che invece vorrebbero svolgere questo ruolo ed essere presenti, ma non possono. O hanno potuto e non possono più. Spesso i figli non lo sanno e incolpano i padri per la loro assenza.

Ogni anno migliaia di uomini si trovano ad affrontare non solo il trauma della separazione familiare, ma anche un sistema che spesso li relega ai margini della vita dei propri figli e li abbandona a condizioni economiche e abitative precarie”. A parlare è Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell’associazione Codici, che da anni si impegna in una campagna di assistenza.

Si chiama Voglio papà e a al centro mette non solo i padri, ma anche i loro figli. Del tema non si parla spesso, ma le statistiche dell’Osservatorio nazionale sulle famiglie parlano chiaro: il 72% dei padri segnalati, oltre alla separazione, subisce anche un deterioramento della sua posizione economica.

Assegni di mantenimento non proporzionati alla reale posizione economica

In molti casi, questi uomini si trovano costretti a versare assegni di mantenimento calcolati su parametri rigidi, che non tengono conto dell’effettiva capacità contributiva e delle necessità di sopravvivenza dignitosa del genitore” al quale non viene affidato il figlio, ma che deve provvedere alla sua sopravvivenza. Tra le emergenze segnalate da Codici, come anticipato, c’è anche quella abitativa.

Un numero crescente di padri separati vive in case inadeguate, addirittura in auto oppure a casa di parenti amici. Alloggi di fortuna, che ovviamente rendono impossibile accogliere i figli in un luogo dignitoso. “Nonostante la gravità del fenomeno, assistiamo a un assordante silenzio da parte delle istituzioni”, dichiara Giacomelli. “La bigenitorialità, pur sancita dalla legge, resta spesso solo sulla carta. La bigenitorialità, pur sancita dalla legge, resta spesso solo sulla carta, con un sistema giudiziario che fatica a garantire un’equa distribuzione dei tempi di frequentazione tra genitori e figli”. 

Una figlia triste abbraccia suo padre
Assegni di mantenimento non proporzionati alla reale posizione economica – notizie.com

Codici chiede alle istituzioni di rompere “questo silenzio” e riconoscere che la condizione dei padri separati necessita di tutele ad hoc. Al centro c’è anche il diritto dei bambini “a mantenere relazioni significative con entrambi i genitori”. Quindi, il diritto dei padri a fare i genitori.

Secondo una stima dell’Osservatorio nazionale sulle famiglie, del 72% dei padri segnalati, quasi il 30% si impoverisce fino a scendere sotto la soglia relativa. E questo è dovuto alle spese per gli alimenti, alla gestione delle difficoltà legate alla separazione. Codici chiede un supporto anche di un sistema di welfare: “La difficoltà di conciliare il lavoro e l’affidamento dei figli rende quasi per molti padri separati una vita stabile”, dichiara ancora Giacomelli in una nota.

Padri a rischio suicidio

Per non parlare delle ripercussioni psicologiche. Secondo i dati Istat, circa 10mila uomini in tutta Italia decidono si togliersi la vita e tra questi ci sono anche i padri separati. Da uno studio della Società italiana di psichiatria emerge che i padri separati sono a rischio suicido tre volte in più rispetto agli altri.

La Festa del Papà, che dovrebbe essere un’occasione di celebrazione e riconoscimento per tutti i padri, diventa per molti di loro un momento di dolore”, aggiunge Giacomelli. Oggi, 19 marzo, secondo Codici è “fondamentale ricordare che essere padri è un diritto, non un privilegio, e che la società ha il dovere di tutelare questo diritto anche nelle situazioni più complesse”. 

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