Un cucciolo destinato a sicura morte salvato dalle guardie zoofile. Si tratta dell’unico sopravvissuto di una cucciolata randagia. I suoi fratellini non ce l’hanno fatta: sono stati investiti ed uccisi.
Il cagnolino è stato individuato e recuperato dal personale di Earth Calabria, associazione nazionale di protezione ambientale ed animale. Si tratta solo dell’ultimo di una serie di salvataggi sempre più frequenti.
Il problema è che in Calabria la piaga del randagismo non accenna a diminuire. Secondo i dati forniti dall’associazione sarebbero quasi 12mila i cani presenti nei canili e nei rifugi calabresi e un numero imprecisato di cani vagano invece sul territorio. Una statistica che non coincide per niente con i numeri in possesso del Ministero della Salute. Secondo quest’ultimo, infatti, sarebbero solo 1096 i cani presenti nelle strutture riconosciute.
Il cucciolo portato al sicuro ieri è stato individuato dal dirigente nazionale delle guardie zoofile Carmine Lovato sul territorio di Roccabernarda, non lontano da Crotone. Gli altri animali che non ce l’hanno fatta si trovavano a bordo strana. “Queste orribili scene – hanno fatto sapere da Earth Calabria – avvengono spesso. Come spesso è possibile avvistare cani randagi ed in pessime condizioni vagare per le strade di una regione dove anche i canili sono pieni. C’è un colpevole silenzioso dietro questa tragedia: l’inerzia“.
Da anni, infatti la Regione Calabria non attuerebbe reali piani di contrasto al randagismo. Lo stesso Ministero della Salute, competente nella problematica, non avrebbe i dati reali del fenomeno. Secondo il Ministero le Regioni sono tenute, sentite le associazioni animaliste, protezioniste e venatorie, che operano in ambito regionale, ad adottare un programma di prevenzione del randagismo. Il programma deve prevedere interventi di informazione, anche nelle scuole, e corsi di formazione per chi opera nei servizi veterinari.
Coppola (Earth Calabria): “Si privilegiano strutture private, è un caso?”
“Per la Regione Calabria il Ministero della Salute ha messo a disposizione dei Comuni 1.200.000 euro – ha spiegato la presidente nazionale di Earth Valentina Coppola – destinati alla realizzazione di canili sanitari, sterilizzazioni ed iniziative di contrasto al randagismo. Ma finora non ci risultano richieste di utilizzo dei fondi, privilegiando, quindi, le convenzioni con le strutture gestite da privati. È un caso?”.
Secondo gli animalisti tale inadempienza è un chiaro caso di omissione di atti d’ufficio. E dimostra la totale negligenza nella gestione di un problema che continua a mietere vittime innocenti. Le vite di questi animali non valgono meno solo perché sono invisibili. Earth ha chiesto che la Regione Calabria intervenga immediatamente, attivando strategie efficaci per contrastare la piaga del randagismo. “Non restiamo in silenzio. – hanno concluso dall’associazione – La vita di tanti altri cuccioli dipende da questo”.