Prima svolta nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco: il profilo genetico trovato sotto le unghie di Chiara Poggi sarebbe compatibile con quello dell’indagato Andrea Sempio.
Sostanzialmente, il dna sotto le unghie della vittima apparterrebbe a Sempio, sotto inchiesta per omicidio. La Procura della Repubblica di Pavia, insomma, ha intenzione di riaprire le indagini sull’omicidio a tutto campo.
Per questo motivo, il procuratore capo Fabio Napoleone ha chiesto al gip di procedere con un incidente probatorio. I pm hanno comunicato pochi minuti fa che gli esiti del prelievo coattivo svolto su Sempio nei giorni scorsi confermano le conclusioni della difesa di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara condannato in via definitiva per il delitto. Nel corso degli accertamenti previsti nelle prossime settimane, il dato verrà nuovamente analizzato dagli esperti.
L’obiettivo è confermare o smentire gli esiti della perizia consegnata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis agli inquirenti. La difesa di Stasi aveva infatti depositato una consulenza tecnica del dottor Ugo Ricci, specialista in Genetica medica, e del dottor Lutz Roewer, esperto a livello internazionale degli aplotipi del cromosoma ypsilon. Tutto ruota attorno a campioni biologici e reperti della vittima che sono “scampati” alla distruzione dei corpi di reato disposta dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano. Ciò era stato disposto dopo la sentenza passato in giudicato.
Le analisi e le comparazioni causeranno la distruzione degli ultimi reperti
I reperti non sarebbero quindi mai stati comparati con il dna dell’attuale indagato, pur essendo Sempio già finito nel mirino degli inquirenti per due volte negli anni scorsi. Inoltre “sono stati acquisiti i para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e sugli oggetti analizzati presso i laboratori del Ris di Parma. E e parimenti può essere ricercato materiale genetico” sui reperti “con accertamenti che verosimilmente porterebbero alla distruzione degli stessi”.
Le analisi e le comparazioni, insomma, causeranno la distruzione degli ultimi reperti. Proprio per questo motivo c’è la necessità di un incidente probatorio. Quest’ultimo comporta la possibilità di acquisire prove in situazioni eccezionali, non rinviabile nel corso dell’eventuale dibattimento e che quindi potranno essere utilizzati nello stesso. L’incidente avverrà alla presenza dei consulenti di Sempio e della famiglia Poggi, parte offesa nel procedimento.
Il legale di Sempio: “Impugneremo il provvedimento”
Poche ore prima che la Procura rendesse nota la novità in merito alle indagini, una consulenza difensiva dei legali della famiglia Poggi avevano escluso la responsabilità di Andrea Sempio nell’omicidio di Chiara. Questo, in quanto l’esame delle celle telefoniche coincideva con il racconto fornito dall’amico del fratello della vittima.
“Non so a quali campioni biologici e reperti si riferisca la Procura. Nella richiesta di incidente probatorio non vengono indicati. Ci riserviamo di impugnare il provvedimento, se sarà possibile”, ha detto l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio. A questo punto si attende la decisione del gip Daniela Garlaschelli. Se dovesse accogliere la richiesta della Procura verrà nominato un nuovo perito. Per conto della Procura le analisi dovrebbero essere seguite da Carlo Previderè, genetista del caso Yara. Per la famiglia Poggi ci sarà lo storico consulente Marzio Capra e per la difesa Sempio dall’ex comandante del Ris Luciano Garofano.