“La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano”. A ricordarcelo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi 21 marzo 2025, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
La Giornata, celebrata in ogni angolo d’Italia con migliaia di manifestazioni, è anche l’occasione per riflettere su un fenomeno nuovo messo nel mirino dall’Europol. Un recente rapporto, infatti, ha rivelato come il dna stesso della criminalità organizzata sta cambiando, rimodellando le tattiche, gli strumenti e le strutture impiegate.
“Dobbiamo chiedere scusa a questa terra perché siamo arrivati troppo tardi. Dovevamo arrivare molto prima per ricordare le tante vittime innocenti di mafia che ci sono stati in Sicilia. Dobbiamo ricordarli tutti con la stessa forza e con la stessa intensità. – ha detto don Luigi Ciotti di Libera a Trapani – Il miglior modo per ricordare le vittime è quello di impegnarci di più tutti ogni giorno. Dobbiamo evitare la retorica della memoria, perché la vera memoria deve tradursi con l’impegno quotidiano”.
Le mafie, proxy e minacce ibride
Basato sulle informazioni provenienti dall’intelligence di diversi Paesi dell’Unione europea e partner internazionali, il rapporto Europol non solo analizza lo stato attuale della criminalità organizzata, ma anticipa anche le minacce di domani, fornendo una tabella di marcia per le forze dell’ordine e i decisori politici europei per rimanere al passo con la criminalità organizzata in continua evoluzione.
Le mafie stanno quindi riscrivendo il proprio dna. Non sono più vincolate da strutture tradizionali. Si sono adattate a un mondo plasmato dall’instabilità globale, dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti. La criminalità non è più solo una minaccia per la sicurezza pubblica. Ha un impatto sulle fondamenta stesse delle istituzioni e della società attraverso da un lato riciclaggio, reinvestimento di proventi illeciti, corruzione, violenza e sfruttamento, dall’altro le le reti criminali operano sempre più come proxy al servizio di attori di minacce ibride, una cooperazione che si rafforza a vicenda.
“Oggi è un importante momento di riflessione per tutti noi. – ha affermato la premier Giorgia Meloni – L’Italia e le sue istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata. Cittadini onesti, servitori dello Stato, persone innocenti cadute sotto i colpi vigliacchi di un giogo vile e spietato. Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione. Per questo con assoluta determinazione e fermezza, ribadiamo la nostra condanna ad ogni tipo di mafia e ci impegniamo, ogni giorno, a combatterla“.
Quasi tutte le forme di criminalità organizzata hanno ormai un’impronta digitale. Dalle frodi informatiche al traffico di droga e al riciclaggio di denaro, internet è diventato un punto fermo. Le reti criminali sfruttano sempre di più l’infrastruttura digitale per nascondere le proprie attività alle forze dell’ordine, mentre i dati emergono come la nuova valuta del potere: rubati, scambiati e sfruttati dagli attori criminali.
L’Ia sta rimodellando il panorama della criminalità organizzata
L’Intelligenza artificiale (Ia) sta rimodellando il panorama della criminalità organizzata. I criminali sfruttano rapidamente le nuove tecnologie, utilizzandole sia come catalizzatore sia come motore di efficienza. Le stesse qualità che rendono l’Ia rivoluzionaria, ovvero accessibilità, adattabilità e sofisticatezza, la rendono anche un potente strumento per le mafie. Queste tecnologie automatizzano ed espandono le operazioni criminali, rendendole più scalabili e più difficili da rilevare.
“I nomi delle vittime di mafia – ha concluso Mattarella – sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l’impegno a combattere le mafie, a partire dalle Istituzioni ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e sopraffattori. La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano”.