Arrivano gli arretrati di un assegno legato alla pensione di reversibilità. Per ottenerli bisogna soddisfare alcuni requisiti particolari.
La fattispecie è quella di un’integrazione alla pensione di reversibilità erogata dall’INPS. Un aiuto che non è destinato a tutti i familiari superstiti, ma solamente ad alcuni soggetti specifici, in grado di rispettare determinati requisiti. Parliamo principalmente di coniugi superstiti che si trovano in difficoltà economiche. Ecco perché la prestazione assistenziale a cui ci riferiamo è chiamata assegno di vedovanza.
La pensione di reversibilità è una prestazione che va ai familiari superstiti di un lavoratore o pensionato deceduto, per garantire loro un supporto economico in sostituzione parziale del reddito del defunto. La prestazione originale del defunto arriva al coniuge per il 60%. In presenza di un coniuge e di un figlio ancora a carico, la reversibilità è pari invece all’80%. Sale poi al 100% quando sopravvivono un coniuge e due o più figli.
Laddove il coniuge superstite sia però in una situazione alquanto precaria, lo Stato italiano prevede anche un’integrazione. Questi coniugi superstiti (non importa se maschi o femmine) devono però essere persone inabili al lavoro al 100% e titolari di indennità di accompagnamento. Inoltre, i beneficiari devono già essere pure titolari della pensione di reversibilità. L’importo massimo di tale prestazione è di 52,91 euro al mese ma solo per redditi sotto una certa soglia. Ovvero fino a 28.659,42 euro.
I redditi compresi tra 28.659,42 e 32.148,88 euro possono godere di un assegno integrativo sotto i 20 euro. Per la precisione di 19,59 euro al mese. Il punto è che molti aventi diritto non hanno mai ottenuto tale prestazione. Perché? Fondamentalmente, perché non l’hanno richiesta.
Fino a 3.000 euro di arretrati con la pensione di reversibilità
La buona notizia è che l’INPS permette agli aventi diritto di recuperare gli assegni arretrati. Non tutti, però. Come specifica l’istituto di previdenza sociale, gli arretrati possono coprire fino a cinque anni, ovviamente purché i requisiti siano stati rispettati per ogni anno, per un importo massimo recuperabile di 3.000 euro.
Gli aventi diritto, ossia i coniugi superstiti con opportuni requisiti reddituali e di inabilità, possono quindi inoltrare la domanda per ottenere gli arretrati della pensione d’invalidità all’INPS. Lo si fa utilizzando il portale online, accessibile come sempre tramite SPID, CIE o CNS. La voce da ricercare è quella relativa all’assegno di vedovanza. Dopodiché bisogna compilare il modulo online. Oppure, ci si può sempre rivolgere a un patronato o un CAF.
Per la domanda, è necessario allegare alcuni documenti fondamentali. Innanzitutto occorre inoltrare una copia del documento d’identità e codice fiscale. Ci vuole poi la dichiarazione dei redditi del richiedente. Va allegato un verbale che attesti l’invalidità al 100%. E poi bisogna aggiungere tutta la documentazione relativa alla pensione di reversibilità.