Altalena dei prezzi sui mercati, che guardano molto al contesto geopolitico internazionale. Ma un dato appare certo: nelle riserve europee scendono gli stoccaggi, e il costo della bolletta del gas è in costante aumento.
Partiamo da un ultimo aggiornamento proprio sui mercati. Il prezzo del gas calcolato dall’indice Igi/Gme per oggi 24 marzo è pari a 43,61 euro/MW. L’indice è in lieve rialzo rispetto al valore delle scorse ore attestatosi a 43,18 euro/MWh.
Secondo l’Osservatorio energia di Segugio.it tra la seconda metà del 2024 e i primi due mesi del 2025 si è registrata una sostanziale crescita del costo all’ingrosso dell’energia. Questo, sia per quanto riguarda l’energia elettrica sia per il gas naturale. Per compensare questi aumenti, il governo ha presentato il nuovo Decreto bollette. Il contributo straordinario andrà ad aumentare il valore del Bonus sociale, estendendolo anche alle famiglie con Isee fino a 25mila euro.
In Europa il prelievo ha superato il pompaggio
Tra gennaio 2025 e gennaio 2024 il Pun (Prezzo unico nazionale) aumenta del +44%, mentre tra febbraio 2025 e febbraio 2024 l’incremento è del +72%. Per una famiglia (consumo annuo di 2.700 kWh e 3Kw di potenza) la spesa in bolletta registra un balzo del +24% anno su anno. Anche per il gas bisogna fare i conti con un sostanziale incremento. Il Psv (Punto di scambio virtuale) registra +60% nel confronto tra gennaio 2024 e gennaio 2025, ed un incremento di + 91% tra febbraio 2024 e febbraio 2025.
Come già accennato, inoltre, per la prima volta da novembre 2024, che segna la fine della stagione di riscaldamento, il prelievo di gas dagli impianti di stoccaggio sotterraneo in Europa ha superato il pompaggio, secondo i dati forniti da Gas infrastructure Europe (Gie). Le riserve negli impianti di stoccaggio sotterraneo hanno raggiunto il loro punto più basso del 33,8%, il livello minimo in più di tre anni. Il prelievo netto dagli impianti Ugs (Underground gas storage) europei nella stagione autunno-inverno ha raggiunto oltre 68 miliardi di metri cubi.
Bombardieri (Uil): “Abbiamo aziende che stanno chiudendo”
“Mentre si discute su nucleare sì nucleare no, abbiamo aziende che stanno chiudendo, in buona parte perché il costo dell’energia è elevato. – ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri – Oggi proponiamo al governo di fare una scelta che preveda la possibilità per l’Eni di estrarre più gas dai giacimenti dell’alto Adriatico e renderlo disponibile a prezzo ‘politico’ e condizionato per quelle aziende energivore, che devono rimanere in Italia e non fare licenziamenti”.
“In questi giorni – ha concluso Bombardieri – stiamo affrontando purtroppo molte vertenze, presso il ministero, di tante aziende che aprono procedure di crisi, di cassa integrazione, che chiudono gli stabilimenti perché sostengono che il costo dell’energia in Italia è elevatissimo. Non mi pare che fino ad oggi sia successo niente. Proviamo a dare una risposta concreta e immediata”.