Settantanove milioni di vite salvate dal 2000, 10,8 milioni di persone ammalate e 1,25 milioni di morti ne 2023.
Sono i dati diffusi oggi dall’Organizzazione mondiale alla Sanità (Oms) in merito alla tubercolosi (Tbc), cui si aggiunge un ulteriore allarme che riguarda l’Italia. Nel nostro Paese è forte aumento dei contagi tra i più giovani: nel 2023 sono stati 144 gli under-15 che hanno contratto l’infezione, quasi il doppio rispetto all’anno precedente quando erano stati 78.
I dati provengono dal rapporto Tuberculosis surveillance and monitoring 2025 realizzato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall’Ufficio europeo dell’Oms. Oggi 24 marzo ricorre infatti la Giornata mondiale della tubercolosi 2025. Secondo le autorità sanitarie si tratta della malattia infettiva più mortale al mondo. La tubercolosi continua a flagellare milioni di persone in tutto il mondo, infliggendo gravi conseguenze sanitarie, sociali ed economiche.
Possiamo porre fine alla tubercolosi
Il tema scelto quest’anno dall’Oms è Sì! Possiamo porre fine alla tubercolosi: impegno, investimento, consegna. Si tratta di un appello alla speranza, all’urgenza e alla responsabilità. Ogni giorno circa 3.425 persone muoiono a causa della tubercolosi e circa 30mila si ammalano di questa malattia prevenibile e curabile. Gli sforzi globali per combattere la tubercolosi hanno salvato circa 79 milioni di vite dall’anno 2000.
Nel 2022 si è verificata una significativa ripresa mondiale nell’aumento dei servizi di diagnosi e trattamento. Ciò mostra una tendenza incoraggiante che inizia a invertire gli effetti dannosi delle interruzioni del Covid-19. Ma esiste ancora un ampio divario globale tra il numero stimato di persone che si sono ammalate e il numero di persone a cui è stata diagnosticata la patologia. I progressi non sono però stati sufficienti per raggiungere gli obiettivi globali.
Il batterio Mycobacterium tuberculosis
La tubercolosi è causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis e colpisce più spesso i polmoni. Si diffonde attraverso l’aria quando le persone con tubercolosi polmonare tossiscono, starnutiscono o sputano. La tubercolosi è la principale causa di morte tra le persone affette da Hiv e contribuisce in modo significativo alla resistenza antimicrobica. La maggior parte delle persone che si ammalano di tubercolosi vive in paesi a basso e medio reddito, ma la malattia è presente in tutto il mondo.
“Sconfiggere la tubercolosi non è un sogno, è una scelta. – ha affermato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa – Purtroppo, l’attuale onere della Tbc e il preoccupante aumento dei bambini affetti da Tbc ci ricordano che i progressi contro questa malattia prevenibile e curabile restano fragili“.