Anche quest’anno, come ogni primavera, torna in Italia l’ora legale. La lancetta dell’orologio si sposterà un’ora avanti nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo tra le 2 e le 3 del mattino.

Cominciamo dalla differenza tra ora legale e solare. La seconda si adotta nel periodo invernale, spostando un’ora indietro le lancette dell’orologio. È legata al passaggio del Sole sul meridiano locale e per questo segue il ritmo naturale del dì e della notte, che corrisponde per gli esseri umani al ciclo normale del sonno.
L’ora legale invece, è stata stabilita per convenzione e prevede di spostare le lancette un’ora avanti. Ed è quella che arriverà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, in vista del periodo estivo. Lo scopo di questa convenzione è sfruttare al meglio la luce del giorno, in modo da risparmiare il consumo di energia elettrica.
Ora legale: si risparmia davvero?
Ma si risparmia davvero? Una giornata più lunga può indurre a stare svegli per più tempo, soprattutto perché in estate c’è più voglia di uscire. Questo implica l’utilizzo di energia elettrica, sia da parte delle attività commerciali che restano aperte durante la notte. Sia anche da parte di chi decide di stare a casa, e tiene per più tempo la luce o i dispositivi elettronici accesi.
“Con l’ora legale pare che si risparmino circa 100 milioni di euro per chilowatt. Con quella solare, è vero, la luce va accesa prima e il consumo è maggiore. Ma in estate si va a letto più tardi e si tende a stare svegli di notte”.
A parlare con Notizie.com è Liborio Parrino, direttore della Struttura complessa Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, esperto e studioso del sonno.

Periodicamente, al cambio dell’ora in autunno e in primavera, ci si pone sempre la stessa domanda: fa bene alla salute o no? Nel 2019 i presidenti di trentuno società scientifiche hanno chiesto all’Europa di preferire l’ora solare a quella legale, perché appunto, è quella naturale. Tra i firmatari di questa richiesta c’era anche Liborio Parrino.
All’epoca la Commissione ha deciso di lasciare libero ogni Paese di scegliere tra le due. Ma in Italia è rimasto il periodico cambio dell’ora. Da allora, negli Usa è stato pubblicato un documento, inviato ai rappresentanti governativi, che l’Europa ha recepito.
“Non è possibile che ogni Paese europeo scelga se abolire o meno l’ora legale. Tutta l’Europa deve scegliere all’unanimità – dichiara Parrino ai nostri microfoni – E dovrebbe aderire all’ora solare, perché a differenza di quella legale, segue il ritmo naturale del sonno”.
Ora legale o solare: le differenze per la nostra salute
Dal 2019 ad oggi sono trascorsi sei anni: “Sono cambiati i governi e la nostra voce in parte ha perso autorevolezza. Ma esistono documenti internazionali che continuano a ribadire la necessità e l’opportunità di usare, tutti insieme, una regolamentazione verso il mantenimento dei ritmi naturali“.
Con la scelta dell’ora solare, “la gente andrebbe a letto prima”, con giovamenti che riguardano la salute. Per questo, secondo Parrino, “dobbiamo decidere se conta di più la salute o il denaro”.
Dormire, e soprattutto dormire bene, è molto importante. “I ritmi del sonno rispecchiano quelli degli ormoni, della pressione, del cortisolo. Il lunedì dopo il cambio dell’ora legale – aggiunge l’esperto – si si assiste a un incremento di accessi ai pronti soccorso per patologie acute al cuore. Per alcune persone il cambio dell’ora è un importante terremoto biologico. Il sonno è lo specchio di una macchina sotterranea che possiamo monitorare. Il corpo parla e quando riposa male ci sono conseguenze”.