Salvini contro tutti: perché il leader della Lega può scatenare una crisi di governo

Matteo Salvini crea scompiglio in maggioranza. Giorgia Meloni furiosa e Antonio Tajani non escluderebbe una verifica di governo dopo il congresso del 5 aprile.

I vicepremier Tajani e Salvini e la premier Meloni durante una conferenza stampa del Consiglio dei m ministri
Salvini contro tutti: perché il leader della Lega può scatenare una crisi di governo (Ansa Foto) – notizie.com

I commentatori politici hanno fatto presto a parlare di imminente crisi di governo. E lo stesso ha fatto la leader del principale partito all’opposizione Elly Schlein. Ma cosa sta accadendo nelle ultime settimane tra i tre esponenti di spicco del Consiglio dei ministri?

Per capirci qualcosa, è necessario alcuni passi indietro, quindi partiamo dall’inizio. Il focus dell’attenzione è tutto sui rapporti internazionali e in particolare agli Usa, che diventano sempre più tesi dopo che Donald Trump ha annunciato una guerra dei dazi contro l’Europa, arrivando anche ad accusare l’Ue di essere nata per “truffare l’America”. 

Altro punto dolente è la spesa per la difesa, con la minaccia dell’inquilino della Casa Bianca di uscire dalla Nato sei Paesi europei che ne fanno parte non investiranno più sulle armi. Con l’amministrazione Trump, l’ombrello Usa non esisterà più: e (anche) per questo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto il RearmEu, piano di difesa europeo che ha scatenato moltissime polemiche e un dibattito proprio sul suo nome (che è poi stato cambiato in Readiness 2030).

Il piano è stato accettato dai leader europei non riguarda solo la corsa agli armamenti, ma è un più ampio progetto di difesa per l’Europa. Che punta non soltanto a difendere se stessi, ma anche l’Ucraina.

Crisi di governo: cosa c’entra l’Ucrina

E proprio Kiev è diventato il secondo motivo di scontro in maggioranza. Il punto sono i colloqui per la pace in corso tra Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin.

Da un lato l’Europa appoggia incondizionatamente Kiev sulle sue richieste di una pace duratura, dall’altro ci sono gli interessi americani per le terre rare dell’Ucraina. E poi c’è il rapporto del capo della Casa Bianca con quello del Cremlino: un rapporto che proprio non va giù al Vecchio Continente. Donald Trump grida alla pace a tutti i costi ed ha strappato a Putin un cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche di Kiev da parte di Mosca.

Matteo Salvini in Parlamento
Crisi di governo: cosa c’entra l’Ucraina (Ansa Foto) – notizie.com

Di fronte a questa situazione internazionale molto delicata, c’è la politica interna italiana. Commentatori, opposizioni e a dirla tutta anche le voci di corridoio, parlando di rapporti sempre più difficili tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, al punto di paventare una crisi di governo.

Salvini contro tutti appoggia la linea Usa, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia quella europea. E non solo, il Carroccio nelle ultime settimane ha espresso a gran voce e da tutte le parti il suo no alla corsa al riarmo proposto da von der Leyen.

Il Carroccio sconfessa prima Meloni poi Tajani

Nelle ultime ore ci sarebbe stata una telefonata tra Meloni e Tajani. Al centro del discorso, le parole del vicepresidente della Lega a La Repubblica, Claudio Durigon, secondo il quale il ministro degli Esteri è “in difficoltà” ed avrebbe bisogno dell’aiuto del Carroccio “per parlare con Trump”. 

Il numero due della Lega ritiene che Tajani nei confronti degli Usa si trovi in una situazione difficile perché “è un sostenitore di von der Leyen e del suo Piano di riarmo. Sappiamo tutti che Ursula non ha grandi rapporti con l’amministrazione americana”.

Il vicepresidente della Lega Claudio Durigon durante un evento pubblico
Il Carroccio sconfessa prima Meloni poi Tajani (Ansa Foto) – notizie.com

Prima di questo episodio, la Lega si era schierata contro Giorgia Meloni, dichiarando che non aveva mandato per approvare a Bruxelles le proposte di riarmo. E non ultima, la telefonata di Salvini al vicepresidente Usa J.D Vance, con la quale di fatto ha scavalcato il capo della Farnesina.

Rischio verifica di governo

Forza Italia non escluderebbe di chiedere una verifica di governo se dal 6 aprile (il giorno dopo il congresso) dal fronte leghista continueranno ad arrivare attacchi. Anche la premier Meloni sarebbe esasperata dalla situazione, e sempre più convinta che un chiarimento sia necessario.

In questo contesta arriva facile il commento di Elly Schlein, leader del Pd: “In qualsiasi altro governo questo avrebbe già aperto una crisi di governo, è chiaro che il governo non sta più in piedi”. A queste parole è arrivata prontamente la risposta del segretario azzurro: “Il governo andrà avanti. Finché c’è Forza Italia al governo le cose andranno bene”. 

Il gossip politico parla di rapporti ridotti all’osso tra Salvini e Tajani, che ormai si incrocerebbero soltanto in Consiglio dei ministri.

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