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Economia

INPS, alcuni pensionati dovranno restituire le somme percepite: in arrivo le raccomandate

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Marco Sparta

I pensionati, in alcuni specifici casi, possono ricevere delle raccomandate dall’Inps che richiede la restituzione di somme erogate: i motivi.

Alcuni pensionati stanno ricevendo delle raccomandate da parte dell’Inps con la richiesta di restituire determinate somme percepite indebitamente. Si tratta di una procedura non inusuale, ma che viene disposta per specifiche ragioni.

Pensionati attesa ufficio InpsPensionati attesa ufficio Inps
INPS, alcuni pensionati dovranno restituire le somme percepite: in arrivo le raccomandate (Foto da Ansa) – Notizie.com

A volte, però, questo recupero delle somme da parte dell’Istituto di previdenza sociale può riguardare cifre considerevoli, circostanza che può rappresentare un problema per il pensionato. È possibile in questi casi richiedere la rateizzazione restituendo le somme dovute in rate mensili. Vediamo quali sono i motivi che potrebbero far scattare la procedura e come richiedere un eventuale piano di rimborso all’Inps.

Inps, restituzione di somme indebitamente percepite: quando scatta il provvedimento

In determinati casi, l’Inps può inviare ai pensionati delle raccomandate per richiedere la restituzione di somme indebitamente percepite. Questa procedura, come anticipato nel precedente paragrafo, può essere avviata per una serie di motivi.

Inps, restituzione di somme indebitamente percepite: quando scatta il provvedimento (Notizie.com)

Se si tratta di una pensione legata al reddito, i motivi che hanno portato all’avvio della procedura possono relativi ad un errore di calcolo commesso dall’Inps che ha erogato importi maggiori rispetto a quelli spettanti o per una comunicazione errata da parte del pensionato. Soffermandoci sul secondo caso, i titolari di prestazioni economiche collegate al reddito, in alcuni casi devono comunicare all’Istituto, attraverso il modello Red, le proprie entrate. Se il modello non è stato consegnato o è stato inoltrato un modello Red contenente dati errati, che hanno determinato un errore di calcolo, l’Inps può richiedere la restituzione delle somme.

Può accadere anche che l’Inps richieda gli importi erogati ai soggetti che hanno aderito alle forme di pensionamento anticipato come Quota 103, Quota 100, Quota 102 o l’Ape sociale ed hanno svolto attività lavorativa. Secondo la normativa, difatti, chi aderisce a questi meccanismi non può percepire redditi provenienti da attività lavorativa.

Chi riceve la raccomandata può decidere di restituire le somme in un’unica soluzione o richiedere un piano di rimborso con pagamenti in rate mensili che verranno effettuati attraverso trattenute direttamente sull’assegno pensionistico o mediante avvisi di pagamento PagoPa. La richiesta può essere inoltrata all’Istituto attraverso il portale online entro 30 giorni dalla ricezione della notifica.

Sempre sul portale MyInps, accedendo al servizio mediante le credenziali Spid, Cie o Cns, il pensionato può anche simulare il piano di recupero rateale per la restituzione delle somme scegliendo l’importo delle rate mensili in base a quelle proposte. Una volta accettata la richiesta, verranno emessi i moduli di pagamento PagoPa o, in alternativa, si procederà con la trattenuta sull’assegno.

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Marco Sparta