Il tasso variabile potrebbe presto tornare più conveniente rispetto al tasso fisso: il sorpasso degli indicizzati all’Euribor nel mercato del mutuo.
Dopo sei tagli consecutivi, la BCE ha ridotto il costo del denaro, influenzando così l’Euribor, l’indice di riferimento per la determinazione del tasso variabile per mutui e prestiti. Di conseguenza, dopo anni caratterizzati da interessi crescenti nei finanziamenti per l’acquisto della casa, comincia finalmente a scendere la rata mensile per chi ha sottoscritto o sottoscrive mutui indicizzati al parametro Euribor.
Gli analisti, lo scorso anno, avevano previsto che l’Euribor avrebbe raggiunto il suo minimo intorno a dicembre 2025, fino al valore del 2,10%. I numeri sono stati per ora confermati dai fatti, anche se il tasso variabile del mutuo non è riuscito ancora a superare, per convenienza, quello a tasso fisso. Qualcosa potrebbe però cambiare a breve.
Nei finanziamenti per l’acquisto della casa il minimo sarà raggiunto verosimilmente ad aprile. Converrà dunque passare a un mutuo al variabile? Al momento possiamo solamente constatare che dopo due anni l’Euribor a tre mesi è tornato al di sotto dell’indice Eurirs, il tasso interbancario di riferimento per il mutuo a tasso fisso, a vent’anni. Ecco perché più voci sostengono che il mutuo indicizzato sull’Euribor potrebbe tornare a breve a essere più conveniente.
L’IRS a vent’anni è aumentato dal 2,24% di dicembre 2024 al 2,68% di marzo 2025. Parliamo dunque di un +0,27%. Tradotto: i mutui a tasso fisso stanno diventando un po’ più costosi rispetto ai mesi precedenti. Al contempo, sempre a marzo, l’Euribor a tre mesi è calato leggermente fino a toccare lo 2,51% (-0,01%). E ciò significa che chi ha un mutuo a tasso variabile sta pagando quasi la stessa rata, con un leggerissimo risparmio.
Previsioni sul futuro prossimo del mutuo a tasso variabile: controsorpasso vicino
In questo momento, dunque, il mutuo a tasso fisso risulta ancora più vantaggioso rispetto a quelli variabile. Ma, come anticipato, la situazione potrebbe mutate molto presto. L’Euribor potrebbe infatti continuare a scendere fino a dicembre 2025, facendo scendere ancora le rate dei mutui a tasso variabile.
Già ad aprile, secondo alcuni analisti, il variabile potrebbe tornare a essere più vantaggioso. Anche se solo per un certo breve periodo. Per il prossimo quinquennio ci si aspetta già una risalita, anche se graduale. Sotto questo punto di vista, anche se il tasso variabile potrebbe tornare a essere più vantaggioso del fisso nel breve termine, l’inversione di tendenza potrebbe non giustificare il passaggio dal tasso fisso al variabile. Anche perché la BCE ha già lasciato intendere che sarà più cauta sui tagli.
Ma non è un caso che le richieste di surroga (cioè il passaggio da un tasso all’altro, in questo caso verso il fisso) siano già scese. A marzo la surroga è calata al 38%, il 2% rispetto alla richiesta di febbraio. E nel frattempo è cresciuta anche la richiesta di mutui in generale: la domanda a banche e altre istituzioni creditizie è salita al 58%.