Arriva un bonus rifiuti 2025 che permette di usufruire uno sconto folle sulla Tari, come fare la domanda e a chi è rivolto questo tipo di sostentamento.
La pubblicazione era arrivata in Gazzetta Ufficiale per questa agevolazione lo scorso 13 marzo, entrerà in vigore da domani 28 marzo grazie al Dpcm n.24/2025. Nonostante sia il Governo Meloni a lanciare questo bonus non è di sua proposta, infatti era stata prevista dal decreto legge n.124 del 2019 quando vivevamo il Governo Conte Bis. A causa della pandemia, che aveva stravolto tutti i piani, era rimasto inapplicato e slittato fino a oggi.
Un bonus che aiuta molto di fronte a una situazione complicata sotto diversi punti di vista, perché arriva in un momento in cui la Tari sta aumentando in maniera vorticosa. In questi ultimi sei anni infatti è salita in media del 12% con un balzo importante soprattutto tra il 2023 e il 2024 in grado di cambiare sensibilmente questa statistica. I Comuni hanno ancora tempo fino al 30 aprile per andare a deliberare le nuove tariffe di questa tassa e non è dunque da escludere che quest’anno il costo possa salire ulteriormente.
Diventa interessante approfondire più da vicino quelli che sono gli usufruttuari del bonus e come devono fare per chiederlo.
Bonus rifiuti 2025, ecco a chi spetta e come richiederlo
Il Bonus rifiuti 2025 spetta alle famiglie con reddito basso. Chi ha un Isee inferiore a 9350 euro beneficerà di una riduzione del 25% sulla tassa, con la soglia minima che sale a 20mila euro per le famiglie che hanno almeno quattro figli.
Il meccanismo sarà automatico, non serviranno dunque passaggi particolari per rendere attivo il procedimento. Manca ancora però il provvedimento dell’Autorità per l’energia (Arera) che ha specificato come il Garante della privacy dovrà andare a definire quelle che sono le modalità di trasmissione dei dati dall’Inps direttamente ai Comuni. Un passaggio che renderà implicito il bonus e dunque la scontistica diretta nel pagamento della Tari.
Qualora abbiate un Isee inferiore alle soglie e trovaste la stessa cifra potrete rivolgervi al vostro Comune di competenza per ottenere un ravvedimento. Fondamentale è ovviamente presentare la dichiarazione Isee 2025 e ovviamente che chi la presenti sarà intestatario della fornitura del servizio in questione.
Viene specificato anche che le due soglie rimarranno valide per i prossimi tre anni, sarà poi successivamente l’Arera che andrà a verificare se sarà necessario andare tutto da riaggiornare anche per i cambiamenti magari dovuti ai rincari. Non è escluso che si possa alzare la soglia dell’Isee per i beneficiari.