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Economia

Dazi e consumi, dai jeans al make-up: quali sono i prodotti che in Italia costeranno di più

Published by
Giovanna Sorrentino

Donald Trump ha annunciato l’entrata in vigore dei dazi a partire dal 2 aprile: quali saranno le conseguenze nelle tasche dei consumatori. 

Dazi e consumi, dai jeans al make-up: quali sono i prodotti che subiranno più rincari in Italia – notizie.com

Il presidente Usa Donald Trump sta dimostrando di fare sul serio: l’ultimo annuncio è di ieri, giovedì 27 marzo, e riguarda i dazi del 25% sulle auto importate negli Usa a partire dal 2 aprile.

La guerra commerciale sta avendo già da adesso un impatto sui mercati, mentre governi internazionali ed esperti annunciano e consigliano contromisure. Lo ha fatto a questi microfoni anche Carlo Cottarelli, dichiarando che piuttosto, gli Usa dovrebbero risolvere il problema del dollaro forte con nuove politiche interne.

Ma il tycoon non vuole sentire ragioni (neppure quelle degli esperti del suo Paese) e “narra” le nuove tasse come “l’inizio della liberazione dell’America“. Il suo scopo ultimo è convincere le aziende estere a produrre negli Usa. Infatti ha più volte spiegato che chi avrà sedo negli States non sarà soggetto ai dazi. Qualche azienda sta già cercando nuovi siti.

Europa al contrattacco: una lista di prodotti sui quali imporre dazi agli Usa

L’amministrazione Trump stima che la sua politica protezionistica porterà nelle casse dello Stato tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni. L’Europa intanto si prepara a rispondere con contromisure efficaci. Olof Gill, portavoce della Commissione europea per il Commercio, ha spiegato che presto sarà pronta una lista di prodotti da proporre ai Paesi membri sui quali prevedere dazi nei confronti degli Usa.

Insomma: l’Europa definisce “ingiuste e controproducenti” le nuove politiche di Donald Trump, ma si prepara al contrattacco. E alla fine, potrebbero essere proprio gli States a pagare le maggiori conseguenze della sua stessa politica.

L’Italia è contraria alla guerra dei dazi:Non sono mai una buona notizia, bisogna scongiurare una guerra, ma discutendo, parlando, avendo i nervi saldi”. Sono le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Europa al contrattacco: una lista di prodotti sui quali imporre dazi agli Usa (Ansa Foto) – notizie.com

Intanto la Ferrari ha già risposto ai dazi sull’importazione di auto europee negli Usa, alzando i prezzi fino al 10%. “Le condizioni commerciali rimarranno invariate per gli ordini di tutti i modelli importati prima del 2 aprile”, e per quelli di Ferrari 296, FS90 e Roma. Fa sapere la Casa.

Ma al di là delle parole: quanto peseranno i dazi nelle tasche dei consumatori italiani? Partiamo da un dato: nel 2024 l’Italia è stato il settimo Paese esportatore al mondo. La crescita del nostro Paese negli ultimi quindici anni è in gran parte dovuta proprio all’export.

Jeans, alcolici, cosmetici: i prodotti che costeranno di più in Italia

I nostri prodotti principali esportati negli Usa (e che dal 2 aprile subiranno dazi) sono le auto, i macchinari, i farmaci e i vini. Nel 2024 l’Italia ha venduto agli Usa circa 65 miliardi di euro di merci. Il Centro Studi Confindustria ha stilato una lista di quelli più redditizi: sono impianti e macchinari (più di 12 miliardi), autoveicoli e mezzi di trasporto (più di 11 miliardi), farmaceutica (8 miliardi), alimentari (4), chimica (quasi 3), bevande e abbigliamento (più di 2 miliardi e mezzo).

I nuovi dazi, secondo gli esperti, potrebbero costare a questi settori tra i 4 e i 7 miliardi di euro di perdite. A pagare il prezzo maggiore saranno le 23mila aziende italiane che l’Istat definisce vulnerabili. Per Confindustria potrebbero essere il “colpo finale per l’industria italiana”. 

E un allarme è arrivato anche da Coldiretti, che stima fino a 2 miliardi di perdite per il settore agroalimentare. I prodotti importati nel nostro Paese dagli Usa che potrebbero subire rincari sugli scaffali a causa dell’inflazione sono i seguenti: jeans, alcolici, auto di lusso, cosmetici. E il Codacons parla di aumenti anche per il riso, il tabacco, i prodotti elettronici, gli snack e il succo d’arancia.

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Giovanna Sorrentino