Un drone di sospetta origine russa avrebbe sorvolato per almeno cinque volte nei giorni scorsi un centro di ricerche di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Gli episodi sarebbero avvenuti presso la struttura ubicata sulla sponda lombarda del lago Maggiore, nei pressi di Varese. Sul caso stanno indagando i carabinieri e la Procura della Repubblica di Milano che questa mattina effettueranno un punto insieme all’Antiterrorismo. In base a ciò che risulterà dai primi accertamenti, si potrebbe procedere per spionaggio.
Sulla vicenda al momento si sta mantenendo il più stretto riserbo. Ciò che sappiamo fino a questo momento è che ci sarebbero stati almeno cinque distinti sorvoli da parte di un velivolo a guida autonoma. Il drone sarebbe stato identificato come di fabbricazione russa utilizzando proprio i sistemi del centro di ricerche. Poi sono state fatte partire le segnalazioni alle autorità. Ciò che è certo è che la struttura, che sorge nei pressi di Varese, è una delle più sorvegliate del nord Italia.
Drone russo sul centro Ispra: sospetto spionaggio e indagini in corso
Parliamo infatti degli edifici del Joint research centre (Jrc) della Commissione europea, il terzo in Europa per importanza dopo Bruxelles e Lussemburgo. Per rilevare il drone il Jrc avrebbe usato un proprio sistema di rilevamento sperimentare di velivoli sconosciuti. Il centro è stato fondato nel 1957, è uno dei principali campus di ricerca europei ed è dotato di numerosi laboratori e infrastrutture all’avanguardia. Il Jrc lavora per la sicurezza nucleare, l’efficienza energetica, il cambiamento climatico e lo spazio.
Tra i principali laboratori c’è il WaterLab, che analizza l’acqua per determinare se contiene sostanze chimiche dannose per la salute o per l’ambiente. Attivo anche l’European solar test installation (Esti) per la ricerca nel settore del fotovoltaico. È presente anche la sala di crisi Ecml in cui si monitorano i possibili disastri naturali e supportano gli Stati sia nella gestione delle emergenze sia per provare ad anticipare un disastro prima che accada.
Qui gli scienziati si occupano, anche attraverso l’utilizzo dei satelliti del programma Copernicus, di studiare terremoti, incendi, esondazioni e frane. L’obiettivo è cercare di limitare i danni che possono causare sulla popolazione. Nei pressi del centro Ue di Ispra sorgono anche alcuni stabilimenti della Leonardo e della Nato Rapid deployable corps. Al lavoro sul delicatissimo caso ci sono, che già accennato, i carabinieri del Ros e i pm milanesi Eugenio Fusco e Alessandro Gobbis, coordinati da Marcello Viola.
La Procura lombarda ha già aperto un fascicolo modello 45, senza indagati né ipotesi di reato. Soltanto dopo le prime verifiche e una riunione tra inquirenti e investigatori che si terrà oggi, sarà iscritto un fascicolo con ipotesi di reato. Ipotesi che potrebbe essere quella di spionaggio. I casi non dovrebbero essere collegati, ma ne giorni scorsi la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori di 34 e 60 anni, titolari di una società immobiliare in Brianza, che si sarebbero messi a disposizione, anche in cambio di criptovalute, per una presunta attività di spionaggio per l’intelligence russa.
Allarme al centro di ricerca: implicazioni e reazioni politiche
Non si sono fatte attendere le prime reazioni politiche sull’accaduto. Forza Italia e Più Europa hanno annunciato la presentazione di interrogazioni parlamentari urgenti. “Dobbiamo necessariamente essere chiari e trasparenti – ha detto il portavoce di Fi Raffaele Nevi – rispetto al tema della sicurezza nazionale che per noi è un elemento essenziale da preservare rispetto ad influenze straniere, in un momento particolare come questo a livello internazionale. L’Italia è un grande Paese produttore ed anche esportatore di tecnologie militari“.
Sulla stessa scia anche il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova, che ha ricordato anche la vicenda dell’imbarcazione Goduria sul Lago Maggiore in cui si teneva un incontro tra uomini dei servizi segreti italiani ed israeliani e la fuga dagli arresti domiciliari nel milanese di Artem Uss, il figlio di un oligarca putiniano in attesa di estradizione negli Usa. “Dobbiamo riscontrare – ha concluso Della Vedova – un inquietante proliferare di accadimenti assurti all’onore delle cronache legati all’operato di servizi segreti stranieri in Lombardia, sui quali il governo dovrà riferire”.