In Campania non ci sarà un De Luca ter. La Corte costituzionale ha infatti bocciato la legge regionale sul terzo mandato.
La decisione dei giudici è giunta dopo molte ore di attesa e dibattimenti. Il governatore-sceriffo Vincenzo De Luca ha commentato ironicamente che si è trattato di “una straordinaria performance giuridica” da parte della Corte.
”L’articolo 1 della legge della regione Campania numero 16 del 2024 – hanno scritto i magistrati – dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge“.
Campania: la Consulta dice “no” al terzo mandato di De Luca
Secondo De Luca sarebbe stata accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti. “La buona notizia – ha detto il governatore campano – è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti”. Nelle prossime ore sarà pubblicata sul sito della Regione Campania la registrazione integrale del dibattimento.
In sostanza la Corte costituzionale ha affermato che la legge campana ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo posto dal legislatore statale con la legge numero 165 del 2004, così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare le ipotesi di ineleggibilità del presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica.
Una lunga giornata quella del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Davanti alla Corte costituzionale si è tenuta l’udienza sul ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri contro la legge della sua regione.
Quest’ultima era stata approvata lo scorso novembre, e consentiva al governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per il terzo mandato. De Luca è stato eletto alla presidenza della Regione già due volte, nel 2015 e nel 2020. La legge, infatti, pur prevedendo una non immediata rieleggibilità del governatore allo scadere del secondo mandato consecutivo, dispone che il computo parta a decorrere da quello attualmente in corso.
La motivazione della Corte: legge campana incostituzionale
Davanti al giudice relatore Giovanni Pitruzzella a rappresentare Palazzo Chigi c’erano gli avvocati di Stato Ruggero Di Martino ed Eugenio De Bonis. Per la Regione Campania gli avvocati Giandomenico Falcon, Aristide Police e Marcello Cecchetti.
“Riteniamo fondata l’obiezione di inammisibilità. – aveva spiegato l’avvocato Falcon – Non sono riuscito a capire per quale ragione le leggi del Veneto, delle Marche e del Piemonte, che fanno riferimento al computo dei mandati successivi all’approvazione delle legge, andrebbero bene mentre non andrebbe bene quella della Campania, che ingloba nel computo dei mandati anche quello in corso“.
Gli avvocati dello Stato avevano rilevato che “esiste un chiaro dato normativo con il principio del divieto del terzo mandato elettorale“. Dunque le leggi regionali devono piegarsi a questo principio, ogni legge regionale deve osservare il limite dei due mandati consecutivi. Secondo l’Avvocatura dello Stato bisogna quindi “parlare di incostituzionalità” della legge della Regione Campania.
“La previsione sul divieto del terzo mandato era in vari ddl costituzionali – avevano ribattuto i campani – ma nel testo unificato fu espunta perché ritenuta attinente alla forma di governo regionale e quindi si ritenne di non limitare troppo la potestà statutaria delle Regioni. Fin dalle origini, dunque, il Legislatore è stato consapevole che il divieto del terzo mandato è una norma che si attaglia alla forma di governo“.