Nelle ultime ore si è tornati a parlare della possibilità di vedere la prostituzione diventare legale anche in Italia. Codice Ateco per le escort, la precisazione di Istat.
Il 20 febbraio del 1958 entrò in scena la legge Merlin, che aboliva la regolamentazione della prostituzione andando a lottare contro lo sfruttamento della stessa. Venivano così tolte di mezzo le case di tolleranza (o case chiuse che dir si voglia), ma piano piano le cose sono cambiate. Oggi la prostituzione è in realtà fonte di confusione e domande tra lecito e illecito.
A oggi non si tratta di pratica illegale, ma lo sono le attività di favoreggiamento, sfruttamento e induzione che vi ruotano attorno. È così che potrebbe essere giunto il momento di un’altra svolta clamorosa quella che di fatto rende possibile alle escort di pagare tasse e regolarizzarsi, attraverso l’attivazione di un codice Ateco, un numero con il quale Istat classifica le attività economiche a fini statistici. Un codice che è stato introdotto a partire da questo 2025 ed entrato in atto di fatto il 1° aprile scorso.
L’Istat ha voluto specificare di aver preso tutto dalle norme dell’Unione Europea per favorire solo ed esclusivamente attività legali.
L’Istat ha specificato, attraverso un comunicato ufficiale, i motivi della scelta di introdurre un codice Ateco anche per la prostituzione. “L’implementazione della classificazione Ateco 2025 a livello nazionale riguarderà solo gli operatori economici residenti che svolgono attività legali, come nel caso del codice 96.99.22 in cui rientrano le agenzie matrimoniali e quelle di speed dating. È stato recepito dalla classificazione statistica europea per delle attività economiche il codice 96.99, altre attività di servizi alle persone”.
Viene specificato inoltre che fino a oggi la classificazione statistica delle attività economiche può includere, oltre alle attività legali, anche quelle illegali al fine di garantire una piena comparabilità di numeri tra i paesi dell’Unione Europea. Con l’introduzione del codice Ateco vedremo dunque una rivoluzione anche dal punto di vista del paragone con le altre nazioni.
Si parla di 4.7 miliardi di euro di introiti l’anno per quanto riguarda la prostituzione in Italia, la stima è contenuta dal rapporto Istat, presentato a fine 2024 ma legato all’anno 2022, “economia non osservata“. Si tratta di una crescita del 4% rispetto all’anno precedente dove però ancora le norme di restringimento per contenere la pandemia da Coronavirus erano molto severe anche per le uscite in strada di notte o attività del genere.
Le polemiche non si arrestano e i dubbi permangono, nelle prossime giornate arriveranno sicuramente altri chiarimenti in merito di una situazione che al momento ancora spiazza sotto molti punti di vista.