Chi era Marta Mariia Ohryzko: maltrattata, abbandonata in un dirupo ed uccisa. La svolta nelle indagini

Marta Mariia Ohryzko fu maltrattata, abbandonata ed uccisa. Si trattò quindi di un femminicidio per il quale, all’alba di oggi, sono scattate le manette.

Femminicidio Marta Mariia Ohryzko
Chi era Marta Mariia Ohryzko: maltrattata, abbandonata in un dirupo ed uccisa. La svolta nelle indagini (CARABINIERI/FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

A meno di un anno dalla vicenda che sconvolse l’isola di Ischia, le indagini di carabinieri e Procura della Repubblica di Napoli hanno portato all’arresto di Ilia Batrakov di 41 anni, cittadino russo.

Si tratta del compagno della 33enne ucraina. L’uomo è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura. L’accusa è di omicidio doloso pluriaggravato. Batrakov, che si trova ora nel carcere napoletano di Poggioreale, era già stato destinatario lo scorso anno di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte.

Il femminicidio di Marta Mariia Ohryzko: “Sono caduta, aiutami, perdonami”

Tutto risale al 13 luglio 2024 quando i carabinieri della compagnia di Ischia intervennero in un dirupo di circa due metri di via Terone Vatoliere, nel Comune di Barano. I militari ritrovarono lì il corpo di Marta Mariia Ohryzko, che abitava a poca distanza in una roulotte. Inizialmente l’ipotesi era di una caduta ma le successive indagini mostrarono sin da subito una realtà ben diversa.

La giovane donna, affetta da problemi psichiatrici in cura presso un Centro di igiene mentale e già vittima di maltrattamenti per mano di Batrakov, cadde effettivamente nel dirupo e si ruppe la caviglia, ma il compagno la lasciò lì da sola senza chiamare i soccorsi. Marta telefonò ed inviò messaggi disperati di aiuto al compagno più volte. “Sono caduta, aiutami, perdonami”, scrisse la donna. “Dormi lì”, fu la risposta. Nel corso della notte fu raggiunta dall’uomo che le sferrò un pugno all’occhio sinistro e la soffocò. Dalla stessa autopsia emerse che la morte di Marta sopraggiunse per asfissia meccanica.

Femminicidio indagini Marta Mariia Ohryzko
Il femminicidio di Marta Mariia Ohryzko: “Sono caduta, aiutami, perdonami” (CARABINIERI FOTO) – Notizie.com

Il gip ha accolto anche la tesi di inquirenti ed investigatori riguardanti le aggravanti dell’omicidio, commesso per motivi abietti e futili e “di avere agito approfittando di circostanze di tempo, luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”. Anche il decreto di fermo emesso pochi giorni dopo il delitto per i soli maltrattamenti sottolineò la crudeltà del 41enne nei confronti della compagna.

Le indagini hanno consentito di accertare che Batrakov maltrattava la convivente ripetutamente, aggredendola con pugni e schiaffi, minacciandola anche di morte. L’uomo avrebbe utilizzato più volte un coltello, arrivando poi a provocare alla compagna bruciature in varie parti del corpo. L’uomo aveva comportamenti molesti ed ossessivi, e non le permetteva di curarsi presso il Centro dove la donna era in cura. Più volte le aveva provocato lesioni, come documentato da referti medici acquisti da carabinieri e Procura.

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