“Vivrò la Pasqua come posso”, ha detto Papa Francesco tre giorni fa quando si è recato in visita per il Giovedì Santo nel carcere di Regina Coeli di Roma.
Con ogni probabilità, quindi, il Pontefice, in pieno recupero ma ancora in convalescenza per la polmonite bilaterale che lo ha colpito nelle scorse settimane, riserverà ai milioni di fedeli nel mondo una nuova sorpresa.
La Pasqua è sempre stata molto sentita da Papa Francesco, e negli anni del suo Pontificato ha sempre lanciato messaggi significativi e ricchi di speranza. Negli ultimi tempi l’attenzione è sempre stata massima per i conflitti in corso, specialmente nella Striscia di Gaza e in Ucraina. La celebrazione della Resurrezione di Gesù è un punto centrale per molti cristiani nel mondo. La Pasqua è una festa, e una tradizione, molto popolare in tutti i Paesi.
Praticamente ovunque la si celebra, con le dovute differenze. Prendiamo il caso proprio dei Paesi in conflitto in Europa, Ucraina e Russia. In entrambi gli Stati si festeggia la Pasqua ortodossa, che solitamente ricade in un giorno differente rispetto a quella cattolica, in quanto si basa sul calendario giuliano, utilizzato appunto dalla Chiesa ortodossa.
Quest’anno, nel 2025, la Pasqua cattolica e quella ortodossa ricadono nella stessa giornata, oggi domenica 20 aprile. In molti hanno sperato fino all’ultimo che tale avvenimento potesse coincidere anche con una tregua tra i due Paesi in guerra da oltre tre anni. Purtroppo, nonostante la mediazione degli Stati Uniti nelle negoziazioni, non è stato così.
In Ucraina la Pasqua è denominata anche Velykden, che sta per Grande giorno. È una delle festività più sentite dell’anno, preceduta da un’intensa Settimana Santa, e le usanze pagane antiche si mescolano a quelle cristiane ortodosse. Per molti in Russia la Pasqua ortodossa è considerata la festività più importante dell’anno con lunghe e solenni liturgie. Oggi a Mosca ci si saluta così: “Cristo è risorto!”. E la risposta è: “È veramente risorto!”.
Nella Striscia di Gaza devastata dal conflitto con Israele i cristiani solitamente partecipano alle celebrazioni nelle Chiese, alle veglie e alle messe di Pasqua. Si tratta di una piccola comunità a cui le autorità israeliane in passato hanno rilasciato permessi speciali per recarsi anche in Cisgiordania e a Gerusalemme. Molto diffusa anche qui la tradizione delle uova, come simbolo di nuova vita, che vengono dipinte, decorate e portate in dono.
In Israele coincidono invece le celebrazioni della Pasqua cristiana e la Pesach ebraica, che dura sette giorni e ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto.
La Terra Santa è il cuore delle celebrazioni pasquali mondiali, che si concentrano in particolare a Gerusalemme (lungo la Via Dolorosa e nella Basilica del Santo Sepolcro), a Nazareth (il luogo dove Gesù ha passato l’infanzia) e in Galilea.