Cinque giorni fa la premier italiana Giorgia Meloni ha incontrato a Washington il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il bilaterale alla Casa bianca ha rappresentato l’occasione per discutere di commercio e di dazi, per invitare il tycoon a Roma per riavvicinare gli Usa all’Europa, ma anche per parlare di difesa.
Dopo il vertice Meloni ha confermato: “Abbiamo parlato del fatto che l’Italia sta mantenendo i suoi impegni perché arriverà al prossimo vertice della Nato con il 2 per cento sul Pil per le spese della difesa, perché siamo una nazione seria. L’Italia sta raggiungendo il 2% come deciso e siamo consapevoli che la difesa sia importante per il futuro”.
Il contratto sottoscritto dal Ministero della Difesa italiano
Ad appena cinque giorni dal vertice con Trump, l’azienda statunitense AeroVironment (Av) ha annunciato la sottoscrizione di un contratto da 46,6 milioni di dollari con il Ministero della Difesa italiano. La società, leader mondiale nel campo della tecnologia aeronautica, fornirà all’Italia i sistemi aerei a pilotaggio remoto e a decollo e atterraggio verticale Jump 20.
Il contratto, della durata di cinque anni, prevede l’acquisto dei veicoli aerei, i servizi di ingegneria, la manutenzione iniziale e il supporto tecnico. Tecnicamente i Jump 20 sono dei Uas (Unmanned aerial system), droni ad ala fissa con una capacità di carico utile di 13,6 kg, oltre 13 ore di autonomia e un raggio operativo di 185 km.
“La selezione – hanno fatto sapere dalla AeroVironment – fa seguito a un rigoroso processo di acquisto altamente competitivo, in cui Jump 20 si è distinto per la sua capacità di soddisfare i rigorosi requisiti tecnici e operativi del Ministero della Difesa italiano”. I Jump 20 andranno così a sostituire la flotta di droni Shadow in quanto più moderni.
Shane Hastings, vicepresidente e direttore generale di Av per gli Uas, ha detto che l’azienda è onorata di poter rafforzare la partnership con il Ministero della Difesa italiano attraverso la consegna del Jump 20, un sistema che migliora le sue capacità operative.
Hastings (Av): “Continuiamo la nostra tradizione di sostegno agli alleati Nato”
“Questo contratto – ha continuato Hastings – è una conseguenza della nostra tradizione di sostegno agli alleati della Nato con sistemi del massimo livello a pilotaggio remoto, che riflettono il nostro costante impegno nei confronti dell’innovazione e del successo delle missioni, rafforzando così la nostra reputazione di partner fidato su cui i nostri clienti possono fare affidamento“.
Il Jump 20 offre capacità avanzate di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr) con flessibilità di carico multiplo e interoperabilità senza interruzioni tra i sistemi presenti e futuri. Sviluppata secondo un approccio modulare a sistemi aperti (Mosa), la piattaforma consente una rapida integrazione, aggiornamenti semplici e un’adattabilità senza pari per sostenere un’ampia gamma di missioni in evoluzione.