La morte di Papa Francesco, avvenuta ieri 21 aprile 2025 alle 7 e 35, ha provocato profondo dolore tra i fedeli di tutto il mondo, e porterà ad un momento di grande fermento per il Vaticano.
Partiamo dalle cause del decesso di Jorge Maria Bergoglio, il Santo Padre scomparso a 88 anni dopo tredici anni di Pontificato. Il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano ha firmato nella denuncia di morte che sono sopraggiunti ictus cerebri, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Tutte condizioni fatali in quanto Bergoglio era affetto da pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; bronchiectasie multiple; ipertensione arteriosa; diabete tipo II. Questa mattina i cardinali, riuniti in Congregazione, decideranno quando dovranno tenersi i funerali di Papa Francesco. Le esequie dovrebbero tenersi in un giorno compreso tra il quarto e il sesto dalla morte, quindi tra venerdì e domenica prossima.
In Italia ci saranno tre giorni di lutto nazionale, anch’essi da confermare nella mattinata di oggi nel corso di un Consiglio di Ministri. Con ogni probabilità il governo affiderà al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, il coordinamento delle attività e di tutte le strutture impegnate in occasione dei funerali. Un protocollo già attuato nel 2005 per le esequie di Papa Giovanni Paolo II. Ai funerali è atteso anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la first lady Melania, che ieri hanno annunciato la presenza via social.
La Congregazione dei cardinali è stata convocata con una lettera dal cardinale Giovanni Battista Re. “In conformità al n.19 della Costituzione apostolica Universi dominici Gregis, – ha scritto il cardinale Re – convoco formalmente i cardinali elettori alle Congregazioni generali del Collegio cardinalizio, previste durante la vacanza della Sede apostolica e in preparazione al conclave”.
La morte del pontefice apre un periodo di lutto di nove giorni (novemdiales) per la Santa Sede. A gestire questa fase sarà il camerlengo. Oggi è il cardinale statunitense Kevin Farrell, ovvero colui che ieri mattina ha annunciato la morte di Francesco. Si tratta in sostanza di amministratore dei beni materiali e delle questioni finanziarie urgenti durante la cosiddetta “sede vacante”.
La sala stampa della Santa Sede ha anche diffuso il testamento del Papa argentino. Datato 29 giugno 2022, sono tre i punti fondamentali. Il primo è la sepoltura nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Poi la gratitudine per chi ha pregato e continuerà a pregare per lui. Infine, la sua sofferenza offerta per la pace nel mondo e la fratellanza.
“Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna – ha scritto il Papa – desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima”.
Bergoglio ha quindi chiesto di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. “Il sepolcro – si legge nel testamento – deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus. Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto. Da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.