“Gli ultimi saranno i primi” ai funerali di Papa Francesco: l’ultimo saluto a Santa Maria Maggiore di migranti, poveri, detenuti e transgender

Gli ultimi saranno i primi”. È un verso del Vangelo e diventerà realtà in occasione dei funerali di Francesco, il Papa degli ultimi. 

Papa Francesco in vita durante un viaggio all'estero
“Gli ultimi saranno i primi” ai funerali di Papa Francesco: l’ultimo saluto a Santa Maria Maggiore di migranti, poveri, detenuti e transgender (Ansa Foto) – notizie.com

Alla messa per l’ultimo saluto al Santo Padre prevista per domani, sabato 26 aprile alle ore 10 in Piazza San Pietro, parteciperanno i capi di Stato e di governo di tutto il mondo. La giornata diventerà anche un momento di riunione tra i leader mondiali, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha fatto sapere di voler parlare dei dazi e altri temi di attualità come l’Ucraina.

Ma se il Papa fosse stato ancora vivo, siamo certi, sarebbe stato altrettanto felice di incontrare le persone “dimenticate”. Gli ultimi. I migranti, i transgender, i bisognosi, i detenuti, saranno i veri protagonisti dei funerali di Papa Francesco.

Saranno tutti presenti con le loro delegazioni, ognuno di loro avrà in mano una rosa bianca, in totale saranno una quarantina e si posizioneranno sui gradini di Santa Maria Maggiore. Proprio qui, dopo i funerali a San Pietro, la salma del Santo Padre verrà traslata, come sua richiesta, per la tumulazione.

Un addio, ma soprattutto un grazie: l’impegno di Papa Francesco nei confronti degli ultimi

Sarà per loro un addio, ma soprattutto un grazie. Perché il Pontefice ha dedicato la maggior parte della sua missione a loro. Ad esempio, tante volte ha incontrato la ong Mediterranea, che sarà presente insieme con i migranti. E come dimenticare l’ultima visita del Papa, prima di Pasqua, a Regina Caeli. Qui non ha fatto la solita lavanda dei piedi per motivi di salute, ma all’uscita dal carcere, ha detto ai giornalisti che avrebbe voluto stare al loro posto.

La Chiesa, per Francesco, doveva accogliere tutti, anche le persone transgender. Per il suo pontificato aveva scelto la povertà, viveva con il minimo indispensabile e aveva deciso di non percepire un vero e proprio stipendio dal Vaticano. Risiedeva a Santa Marta, a differenza dei suoi predecessori.

La notizia che a salutare il Papa per l’ultima volta saranno proprio gli emarginati della società, era arrivata già da alcune associazioni e soprattutto dal Dap, che aveva dato il via libera a permessi speciali per i detenuti, con l’ok dei Tribunali di Sorveglianza.

Ora lo ha reso ufficiale anche il Vaticano nelle ultime ore. “I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio”, si legge nel comunicato ufficiale. E lo stesso “anche nel cuore e nel magistero del Santo Padre, che aveva scelto il nome Francesco per mai dimenticarsi di loro”. 

La decisione assume un significato simbolico, come ha spiegato il vescovo Benoni Ambarus, segretario della Commissione episcopale per le migrazioni nonché delegato della Diocesi di Roma per la carità. “Il Santo Padre Francesco è accolto dalla Madre che lui tanto amava e dai suoi figli prediletti, che gli faranno corona attorno in questi ultimi passi. Mi sembra una cosa veramente bella”. 

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