In un’intervista rilasciata al quotidiano Leggo, il presidente del club biancoceleste ha stilato un bilancio della sua gestione.
Un inizio di stagione incoraggiante quello della Lazio di Sarri. La rivoluzione del club è partita dopo l’addio di Simone Inzaghi e l’arrivo dell’ex allenatore di Chelsea e Juventus sulla panchina biancoceleste. “Ci siamo capiti subito e gli ho affidato un progetto ad ampio raggio. La scelta di Sarri? Non ho preso un nome: ho scelto un’idea di fare calcio“, ha spiegato Lotito in un’intervista rilasciata a Leggo. E poi sul calciomercato ha aggiunto: “Si è fatto un investimento per gettare le basi del rinnovamento necessario che attendeva il nostro parco giocatori. Non abbiamo venduto le nostre pedine migliori, come Milinkovic. Altre grandi squadre hanno sacrificato tasselli importanti”.
Calciomercato, stadio di proprietà e politica: Lotito dice tutto
Una vera e propria restaurazione da parte del presidente, che non riguarda solo la prima squadra. Lotito ha lavorato per valorizzare anche altri aspetti della società: “Girano sempre tante voci attorno alla Lazio. Sono in corso alcuni cambiamenti. E’ arrivato Fabiani e mio figlio ha un ruolo nella Primavera, settore giovanile e Women. Ho apportato anche alcuni cambi nella comunicazione”. Non poteva mancare un riferimento sul nuovo stadio di proprietà: “Ci siamo mossi ufficialmente, ma non è come andare a prendere un caffè al bar. parlerò a tempo debito. La Lazio vuole un suo stadio”.
Ma Lotito in questo periodo non si è concentrato solo ed esclusivamente sulla Lazio. In chiusura una battuta anche sulla candidatura politica in Molise: “Mi piacerebbe entrare in Senato e dare il mio contributo. Incrocio le dita e intanto mi rimbocco le maniche. I video mentre ballo con i molisani? Mi sto entusiasmando oltre le aspettative. I molisani sono accoglienti e generosi”.