Prima dell’ultima partita di una carriera straordinaria, il tennista svizzero ha raccontato le sue emozioni
A poche ore dall’ultimo match in carriera di Roger Federer, un doppio in coppia con il rivale di sempre Rafael Nadal, in programma venerdì sera a Londra per la Lever Cup, il campione svizzero ha fatto chiarezza sul suo ritiro, parlando di passato e futuro e di chi potrà essere il suo erede.
Più di 1500 partite giocate di cui quasi 1300 vinte, 103 tornei dell’Atp conquistati in carriera, 20 del Grande Slam, una coppa Davis, 310 settimane, di cui 237 consecutive, in cima alla classifica di numero uno al mondo. Basterebbero questi numeri per proclamarlo forse il tennista più forte di tutti i tempi, ma Roger Federer molto probabilmente verrà ricordato come tale anche per la regalità con cui ha ottenuto questi numeri, queste vittorie. Classe, bellezza, talento tutto al servizio di doti che Madre natura gli ha messo a disposizione.
The last dance
La Laver Cup, in programma nel week end nella capitale inglese, sarà l’ultimo show del re del tennis, e per l’appuntamento con cui Roger Federer ha deciso di chiudere la carriera la città di Londra si sta mobilitando facendo registrare ovviamente il tutto esaurito nella O2 Arena, dopo aver fatto schizzare i prezzi dei biglietti a cifre incredibili. “Il ginocchio non stava migliorando e ho dovuto prendere la decisione. Ero affranto quando ho capito che era la fine. E’ successo dopo Wimbledon. Ero in vacanza, quest’estate. Non ne ho parlato con nessuno a parte la mia squadra, i miei genitori, Mirka. Avrei voluto giocare per sempre, ma non è possibile. Voglio che le persone siano felici del mio addio e non mi dicano tutto il tempo ‘mi dispiace’“, comincia così la conferenza stampa del campione svizzero alla vigilia dell’ultima sua esibizione.
Cosa mancherà di più
“Mi mancheranno molte cose. Mettere la fascia tra i capelli, guardarsi allo specchio e chiedersi ‘sei pronto a farlo di nuovo?’. ‘Ok andiamo’, racconta con la voce incrinata dall’emozione King Roger, “Per quanto lo ami, sono felice di non farlo più. È divertente, ma è stressante. I tennisti aspettano molto. Mi mancheranno di più i piccoli momenti, dopo le partite, cenare con amici e squadra e poter parlare di altre cose oltre al tennis “Mi mancheranno i tifosi, perché i tifosi sono al centro di tutto. Se elimini i fan, ti perdi l’80% del significato, delle emozioni, del sentimento, mi mancheranno. Ogni interazione. La gente veniva anche da molto lontano… Mi mancherà”.
“Un futuro da disegnare perché non voglio sparire”
“Voglio vedere alcune mie partite e leggere tutto ciò che è stato scritto su di me che non ho ancora letto, passerò più tempo con la mia famiglia, andremo in vacanza. Mi rivedrete, non so come, non so dove, ma tornerò. Bjorn Borg non è tornato a Wimbledon per 25 anni, scelta personale, comprensibile, ma per me non andrà così. Non diventerò un fantasma, il tennis mi ha dato tantissimo, non voglio sparire”.
Un italiano al suo posto
Federer si sofferma sulla possibilità di giocare almeno il doppio alla Lever Cup: “È chiaro che la cosa più bella sarebbe giocare il doppio qui con Nadal perché è stata la mia più grande rivalità. Finché abbiamo lottato contro, siamo sempre andati molto d’accordo, e credo che sia il più bel messaggio che abbiamo dato. La Laver Cup è un evento ATP, conosco i miei limiti. Sono nervoso perché non gioco da tanto tempo, spero di poter essere competitivo”, confessa il giocatore svizzero e aggiunge che “Matteo Berrettini giocherà al mio posto in singolare sabato, io sto cercando di prepararmi per un ultimo doppio.