I partiti prima del silenzio e del voto accelerano e le proposte si moltiplicano: fra passaggi fattibili e altri delicati, ecco quali sono i “patti” con gli elettori.
Una chiave da non sottovalutare, di certo importante, ma per certi versi anche pericolosa. A pochi giorni dal voto, e quindi del silenzio elettorale, i partiti spingono sull’acceleratore, fra promesse e strette di mano virtuali, che possono spostare voti, ma anche trasformarsi in veri e propri boomerang, soprattutto in un momento di crisi.
Non mancano infatti i punti caldissimi, e riguardano tutti l’economia, le tasche degli italiani stanchi di rincari e spese continue. Ecco quindi che le promesse elettorali, prima del silenzio, vanno tutte in una sola direzione. Tagli sulle bollette, caos di accuse sul reddito, e ancora agevolazioni sui mutui per le case e una rivoluzione sul canone. Tutto vero? Non è lecito saperlo, ma di sicuro in questa fase ogni piccola promessa resta ben impressa negli elettori, che sperano davvero in una svolta e in una timida ripresa. Ecco perché stringere la mano virtualmente agli elettori si trasforma in un impegno da non fallire.
Ecco le promesse dei partiti prima del voto
La caccia agli indecisi è partita, e in questa fase tutto è lecito. Fra proposte nuove o da rilanciare, programmi per alleggerire gli italiani dalle spese, e promesse, ecco quali sono le indicazioni in arrivo agli elettori. Giorgia Meloni ha chiarito che una volta al Governo non farà miracoli ma terrà fede a quanto promesso. Al centro del dibattito, spesso anche troppo acceso e pericoloso, c’è il Reddito di Cittadinanza. Fra chi lo vuole abolire, chi rivedere, e chi chiarisce pericolosamente che cancellarlo porterebbe ad “una guerra civile”, il sussidio è centrale, ed è chiaramente difeso dal Movimento 5 stelle.
La Lega intanto ripesca l’abolizione del Canone Rai, Verdi e Sinistra Italiana con +Europa rimettono in piedi la proposta di liberalizzazione della Cannabis con l’obiettivo di colpire la criminalità organizzata mentre Impegno Civico di Di Maio propone il taglio dei mutui casa per gli under 40, il Pd una dote di 10mila euro per i 18enni e i pentastellati la riduzione a 35 delle ore lavorative settimanali. Gli elettori vorrebbero avere la bacchetta magica per capire quali di queste sarebbero realizzabili, ma intanto hanno la matita. Con quella possono premiare chi li ha convinti di più, e poi attendere i prossimi mesi di un Governo che di certo avrà grosse responsabilità in una fase caldissima.