Manca sempre meno alle elezioni che ci saranno domenica 25 settembre. Il ‘Movimento 5 Stelle’ chiuderà il suo comizio nella Capitale: direttamente da piazza Santi Apostoli arrivano le parole del numero uno del partito, Giuseppe Conte
E’ appena terminato il comizio da parte del Movimento 5 Stelle che si è tenuto, proprio pochi minuti fa a Roma. Direttamente da ‘Piazza Santi Apostoli‘ arrivano le parole del numero uno del partito, ovvero l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Sullo sfondo del palco e sui maxi schermi il logo che lo ha accompagnato fino ad ora, ovvero “Dalla parte giusta. Conte presidente“. Tantissimi sono quelli che sono accorsi e che non volevano perdersi questo appuntamento. “Onestà, onestà” questo gridavano i suoi elettori. Questo il suo discorso: “Ci avevano dati per morti. Questa piazza però mi sembra sintomo di buona salute. Ancora una volta si sono sbagliati. Domenica è un momento importante per la nostra comunità nazionale: dobbiamo scegliere e comprendere la portata storica di questo voto”.
Sulla questione del lavoro e dei contratti è stato chiaro: “Domenica siamo chiamati tutti a decidere se alzare gli stipendi di chi prende 4 euro l’ora: oppure li volgiamo alzare a chi prende 10 mila euro al mese? Dobbiamo decidere se abbassare le tasse e detassare le pensioni di chi prende mille euro al mese, o fare come Meloni che ha votato la Fornero. Dobbiamo decidere se la regola sono i contratti a tempo determinato, il jobs act o non invece che la regola siano i contratti a tempo indeterminato”. Sulla questione green: “La svolta green la vogliamo solo a chiacchiere o vogliamo approfittare per correre verso il futuro delle rinnovabili?”.
Elezioni, Conte: “Abbiamo le carte in regola per rispondere ad esigenze paese“
Sul conflitto che si sta verificando in Ucraina ha alzato decisamente la voce: “Ma questa guerra con quale via d’uscita la stiamo affrontando? Vogliamo un negoziato di pace o no? Il governo dei migliori ci ha detto o pace o condizionatori ma la pace è scomparsa dai radar e ora dobbiamo spegnere pure il riscaldamento. Un grande successo!”.
Per quanto riguarda un possibile governo di unità nazionale l’ex presidente del Consiglio è stato molto chiaro: “No. Un governo di larghe intese lo abbiamo già sperimentato come quello dei ‘migliori’, e non abbiamo avuto nessun risultato“.
In conclusione: “Mi auguro che l’Italia abbia un governo con un progetto politico serio, che si torni alla politica per offrire un indirizzo di politica sociale forte, coraggioso e preciso. Noi abbiamo le carte in regola per rispondere alle esigenze del Paese. E io ho già dimostrato a Palazzo Chigi di non perdere lucidità nella gravissima crisi del Covid e di difendere gli interessi dei cittadini“.