A quanto pare il ruolo dei donni è decisamente molto più importante e allo stesso tempo fondamentale con i bambini (in questo caso nipoti) rispetto a quello dei genitori. A confermare il tutto ci ha pensato un esperto psicoterapeuta
In un mondo in cui i social, tablet, smartphone e quant’altro che sia tecnologico è riuscito ad “impossessarsi” dell’essere umano, arrivano dei dati incoraggianti. Ma non troppo. Ad essere più preciso ci ha pensato direttamente il noto psicoterapeuta e nefrologo Michelangelo Luperini che ha rilasciato una intervista a ‘Libero Tv‘ dove ha risposto a delle interessanti domande a cura di Paola Natali. L’argomento della discussione, infatti, è il disagio giovanile.
Se qualcuno tende a dire che la pandemia ha rovinato i rapporti si sbaglia di grosso visto che per lo stesso dottore i dati erano preoccupanti ancor prima del marzo del 2020. Il Covid, però, ci ha messo del suo visto che ha peggiorato ulteriormente la situazione. In particolar modo per quanto riguarda il socializzare: la colpa è senza dubbio dei social. “I giovani comunicano il 20% del loro tempo di persona, mentre la restante parte tramite un device“.
Luperini conferma: “Il Covid ha peggiorato, ma già da prima…“
Soprattutto nei confronti dei bambini più piccoli quelli che seduti sul seggiolone: “Esistono oggetti solamente per poter appoggiare i tablet“. Un problema non da poco che crea lo stesso adulto. Stesso discorso vale anche per i cartoni animati di adesso, molto diversi rispetto a quelli di anni fa: “I problemi si vedono dai 9 anni in su. Gli stessi adulti non sono più in grado di effettuare una conversazione accattivante e si nascondono dietro un telefono“.
Luperini non vuol sentire parlare di “patologie” ma delle vere e proprie dipendenze: “Quelle che riguardano eroina e cocaina sono calate, mentre aumentano quelle delle droghe sintetiche e dell’alcool”. In conclusione è più importante il ruolo dei genitori o quello dei nonni? “Più quest’ultimo per un semplice motivo: non sono nativi digitali per il semplice fatto che non ne sono in grado“.