Un incredibile errore dei fuggitivi nell’ultimo chilometro ha condizionato l’arrivo dei campionati del mondo di ciclismo
Remco Evenepoel ha vinto il Mondiale di ciclismo in Nuova Zelanda. Il belga, considerato in patria come erede di Eddie Merchx, ha trionfato nella prova in linea con il tempo di 6 ore 16 minuti e 8 secondi. Evenepoel ha vinto alla sua maniera: con una fuga solitaria da lontano, che gli ha permesso di trionfare a braccia alzate al traguardo.
Dopo aver trionfato nella prova giovanile del 2018 (primo atleta a realizzare l’accoppiatanel giro di soli quattro anni) ed aver vinto in questa stagione la Vuelta, il campione belga è stato protagonista di una prova eccezionale. La sua fuga solitaria ha distrutto le strategie delle altre squadre e gli ha consentito di arrivare da solo al traguardo. Alle sue spalle clamoroso errore di valutazione del gruppo inseguitore (formato da cinque elementi tra cui Lorenzo Rota), che aveva all’ultimo chilometro un vantaggio netto nei confronti del gruppo.
Ma una volta capito di non poter raggiungere il belga, il gruppetto ha tergiversato, perdendo troppo tempo, in attesa che qualcuno scattasse e ha consentito al gruppo di rientrare a 250 metri dal traguardo. Un errore imperdonabile pagato a caro prezzo. Alla fine il volatone finale è stato regolato dal francese Laporte (medaglia di argento), davanti all’australiano Michael Matthews. Quarto posto per un altro atleta belga (Wout van Aert), mentre quinto ha chiuso l’azzurro Matteo Trentin, primo degli italiani. Alberto Bettiol ha chiuso all’ ottavo posto, alle spalle di Peter Sagan, uno dei favoriti alla vigilia.
Confermata la tradizione
Remco Evenepoel conferma la tradizione dei campioni del mondo under 23 belgi. Prima di lui c’erano riusciti Ronsse, Kaers, Beheyt, Merckz e Monsere). Evenepoel succede a Julian Alaphilippe. Due settimane fa si era imposto nella Vuelta, il giro di Spagna, ultima vera grande corsa a tappe stagionale.