Una circolare del 23 settembre chiede ai dirigenti di chiudere dei contratti dopo pochi giorni per chiamare gli aventi diritto della graduatoria
È quanto sta accadendo negli istituti scolastici del Lazio e di altre regioni italiane con le convocazioni dei supplenti ma, oltre al danno c’è anche la beffa visto che da un lato ci sono i precari che, in attesa di un incarico, una volta firmato se lo vedono negare, e dall’altra ci sono tutti gli studenti che ora si vedranno cambiare l’insegnante in cattedra.
Tutto nasce dalla pubblicazione di un bollettino per le supplenze in cui si prevede che i supplenti di sostegno che sono stati nelle classi a 12 allievi andranno via e al loro posto sono stati nominati nuovi docenti mentre quelli vecchi andranno in altre scuole oppure da nessuna parte.
Un caos che nasce da un errore di base
La stagione scolastica è appena cominciata che subito è scoppiata la prima grana, questa volta non riguarda l’uso delle mascherine o il distanziamento tra i banchi nelle classi pollaio, per fortuna almeno da questa situazione sembra che ne siamo usciti, ma per le graduatorie che assegnano le classi ai professori non di ruolo. Tutto nasce da una circolare ministeriale pubblicata il 23 settembre dedicato ai supplenti chiamati tramite le graduatorie provinciali GPS, che prevede “che i supplenti di sostegno che sono stati nelle classi a 12 allievi, andranno via. Al loro posto vengono nominati nuovi docenti e quelli mandati via o andranno in altre scuole oppure rimarranno disoccupati. Il tutto per gli errori di assegnazione dovuti alle graduatorie”. In sostanza, alcuni dirigenti scolastici, soprattutto del Lazio e di altre regioni, si vedranno costretti a chiudere dei contratti annuali a dei supplenti dopo soltanto due settimane dall’inizio del loro servizio presso il plesso scolastico che gli era stato assegnato.
Un problema doppio
Un errore madornale nella compilazione delle liste che sta già avendo importanti ripercussioni sull’attività scolastica, da un lato ci sono insegnanti che pensavano di aver trovato una collocazione almeno per questa annata e ora invece dovranno rimettersi a disposizione per altre strutture sempre che riescano a farlo, e dall’altro ci sono gli studenti che avevano già cominciato un percorso con un insegnante e ora dopo un mese di scuola devono ricominciare tutto da capo. Contattato dall’Ansa, l’Ufficio scolastico del Lazio ha provato a dare una spiegazione al problema riscontrato a Roma e nel resto della regione: “Le nuove assegnazioni pubblicate venerdì sera confermano, nel 90 e più per cento dei casi, quelle dell’inizio dell’anno. A seguito dei reclami di alcuni docenti già nominati, che l’Ufficio ha esaminato nei giorni scorsi, è stato necessario cambiare alcune assegnazioni. In poche decine di casi, alcune nomine sono state annullate, sempre a seguito dei controlli. Si tratta, si ribadisce, di una piccola percentuale delle nomine complessive, fisiologica in una realtà complessa come quella romana, 370mila domande di supplenza, quasi diecimila quelle assegnate, di cui 2.500 solo sul sostegno”.