Elezioni 2022, rimonta M5S? Casaleggio smorza gli entusiasmi

Elezioni 2022, rimonta del Movimento 5 Stelle in seguito agli ultimi sondaggi? In merito a questo e non solo ha voluto dire la sua uno che il partito lo conosce bene come Davide Casaleggio

Casaleggio commenta l'andamento del M5S
Davide Casaleggio (Ansa Foto)

Nelle ultime ore sono stati confermati i voti che, in realtà, qualcuno già sapeva si verificassero. Vittoria netta da parte del centrodestra nei confronti del centrosinistra e degli altri partiti. Crollo del Partito Democratico che nulla ha potuto contro la Meloni. Entusiasmo, invece, all’interno del nuovo ‘Movimento 5 Stelle‘ con il leader l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Anche se non tutti sono soddisfatti. Anzi, ad uscire fuori dalle righe uno che il partito lo conosce fin troppo bene e che più di un anno fa ha deciso di lasciare il Movimento. Da come avete ben potuto capire sia dal titolo che dall’immagine in evidenza in alto stiamo parlando di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto scomparso il 12 aprile del 2016. Ha voluto rilasciare una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ commentando i risultati di queste ultime elezioni.

Elezioni 2022, Casaleggio: “M5S? Classico partito personale

Casaleggio commenta l'andamento del M5S
Davide Casaleggio (Ansa Foto)

Queste sono state alcune delle sue parole in merito all’andamento da parte del suo ex partito: “A vedere i manifesti della campagna elettorale mi sembra sia diventato più che altro un classico partito personale“. Il presidente dell’Associazione Rousseau ha continuato dicendo: “Il vincolo dei due mandati era un impegno preso con i cittadini e per me è sempre stato scontato il fatto che dovesse essere rispettato”.

Ci ha tenuto a ribadire che è rimasto dispiaciuto per il fatto che sia stato oscurato il sito del Movimento che permetteva a tutti i cittadini di “verificare il rispetto di tutti gli altri impegni presi da parte degli eletti“. Un suo commento sulle elezioni appena concluse: “Nel ventunesimo secolo la sovranità dei cittadini non può ridursi alla sola possibilità ogni 5 anni di dare, attraverso il voto. Si devono garantire strumenti di controllo e di partecipazione nelle mani dei cittadini prima e dopo il voto“.

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