Curry supera il mostro sacro dell’Nba nella notte dei record: il pubblico avversario si alza in piedi ed esulta con lui.
Steph Curry ha riscritto la storia la storia della Nba. Il giorno che tutti attendevano è arrivato sul parquet di New York, davanti ad un pubblico che conosce bene il gusto della vittoria, ma che da tempo non alza i pugni al cielo. L’idolo per una notte è diventato il giocatore avversario. Il talento che non conosce rivali, uno dei migliori giocatori della storia del basket. Nell’iconico scenario del Madison Square Garden. La chiamano “The world most famous Arena”. E nell’arena più famosa del mondo brilla la stella del più forte di tutti.
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Curry e James stanno dominando un’epoca del basket in cui hanno diviso i successi, gli anelli, il tifo del pubblico. E ieri a New York, anche gli avversari hanno tifato per l’uomo di Golden State. Ha infranto lo storico record, che per anni è sembrato impossibile da cancellare. E lo ha festeggiato con l’uomo battuto, che è corso sul parquet a complimentarsi con il migliore di tutti.
Nba, Steph Curry supera Ray Allen: suo lo storico record di triple
Lo chiamavano “He got game”, e non servono altre parole per descrivere il talento sconfinato di Ray Allen. In carriera ha vinto due anelli, da idolo ai Boston Celtics e nella grande avventura con altre stelle a Miami. Poi il ritiro, con un oro Olimpico in mano e il primato nei tiri da tre strappato ad un mito come Reggie Miller. Quel record è durato meno di un decennio, perché a riscrivere la storia del basket a stelle e strisce ci ha pensato Curry. New York lo attendeva con il rispetto che una piazza caldissima concede ai grandi miti.
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Ieri il campione di Golden State, che ha vinto 3 titoli tutti contro Lebron James, si è preso la scena. La prima tripla è arrivata dopo un minuto, e il pubblico avversario era già in piedi ad attendere un tiro storico. La seconda, quella dello storico record, ha fermato il cronometro a 7.33 dalla fine del primo quarto. Da quel primo tiro dall’arco, nel 2009 contro Houston, sono passati 12 anni. Ieri è arrivata la bomba da tre numero 2.977. Curry ha abbracciato Kerr, poi il padre, leggenda del basket. Infine, fra il delirio del pubblico, ha posato con Miller e Allen, che hanno portato le loro maglie. Una scena di grande sport, e un tributo unico per il miglior tiratore della storia. Curry ora è il numero uno, e la Nba riscrive un pezzo di storia trascinando l’idolo dei Warriors negli almanacchi a stelle e strisce.
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— OverTime Storie a Spicchi (@StorieASpicchi) December 15, 2021