Il centrocampista bianconero, arrivato in estate dal Psg, ha raccontato a Espn il clima che si viveva all’interno dello spogliatoio dei francesi.
No, tra i due non c’era proprio il miglior rapporto possibile. Da sempre complicatissimo, lo spogliatoio del Paris Saint Germain. Non è di certo una novità. Una stella dopo l’altra, un gruppo composto da campioni strapagati nel corso delle varie sessioni di mercato.
In attacco soprattutto l’imbarazzo della scelta per gli allenatori che si sono avvicendati sulla panchina dei francesi. Ne sa qualcosa Leandro Paredes, acquistato in estate dalla Juventus, che ha raccontato un po’ quella che era l’aria che si respirava all’interno della rosa dei parigini. Il centrocampista bianconero, intervistato da Espn, ha voluto spiegare la decisione di accettare la corte della Juve nei giorni degli impegni con la nazionale argentina: “Non è stata una scelta facile cambiare squadra prima del Mondiale. Penso però di aver preso la decisione corretta. Per me la cosa importante era giocare con continuità e farlo in un grande club come la Juventus. Indossare questa maglia era uno dei miei sogni“.
Paredes: “Non posso proprio parlare di lui…”
Dopo i desideri esauditi in estate, con vista sul Qatar, ecco il passaggio relativo ad alcuni ex compagni, in particolare a Kylian Mbappé: “Non posso parlare di lui. Dico lo verità, ho avuto ottimi rapporti con diversi compagni. Però non posso parlare di qualcuno con cui non ho mai avuto un rapporto umano…”. Non è il primo commento poco lusinghevole che arriva nei confronti dell’attaccante. Nell’ultimo periodo sul web era diventato virale un video in cui riprendeva malamente Hakimi, colpevole di non avergli passato precedentemente il pallone in partita.
Scuse non accettate. Paredes, al di là delle amicizie mai sbocciate quando era un calciatore del Psg, ha poi commentato l’aver ritrovato a Torino il connazionale Di Maria: “Anche lui ha avuto un valore sulla mia scelta di accettare la Juventus. Volevo restare insieme ad Angel per divertirmi ancora un po’ con lui e giocare insieme. Per me questo è stato molto importante”.