Si è aperto questa mattina il processo sulla tratta dei giovani calciatori nigeriani, quattro gli imputati, tra cui due ex dirigenti dello Spezia Calcio
Si è svolta questa mattina a La Spezia la prima udienza del processo che vede imputate quattro persone, tra le quali due ex dirigenti dello Spezia Calcio, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con riferimento all’ingresso in Italia, tra il 2013 ed il 2017, di tredici minorenni nigeriani.
Una vicenda che per lo Spezia calcio aveva già portato ad una sanzione da parte della FIFA che comminò alla società ligure il blocco del mercato per due anni e per un totale di 4 sessioni consecutive a partire da gennaio 2022, più una maxi multa da 460.000 euro.
Via al processo per 4 imputati
Aperto questa mattina a La Spezia, con la prima udienza, il processo che vede imputate quattro persone, compresi due ex dirigenti dello Spezia Calcio, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con riferimento all’ingresso in Italia, tra il 2013 ed il 2017, di tredici minorenni nigeriani, alcuni di questi ragazzi oggi sono diventati calciatori professionisti. Davanti al collegio, presieduto da Diana Brusacà, sono state deposte delle dichiarazioni di Girolamo Ascione, già a capo della Squadra Mobile della Questura della Spezia e del sovrintendente Luigi Carofiglio, coloro che hanno ricostruito l’indagine. In aula anche Luigi Micheli, ex amministratore delegato della società calcistica, accusato di aver difeso firmato i documenti con la richiesta di ingresso in Italia per alcuni dei giovani calciatori, e Claudio Vinazzani, ex responsabile del settore giovanile, che sarebbe stata la persona incaricata di selezionare i giovani africani da portare in Europa in base al talento sportivo.
Un sistema molto ingegnoso
Secondo la procura il sistema era stato studiato per aggirare le norme sull’immigrazione, permettendo di far figurare i minorenni come presenti sul territorio nazionale senza accompagnamento e quindi destinatari di permesso di soggiorno, dopo essere entrati in Italia regolarmente, grazie a un visto temporaneo, per partecipare ad alcune competizioni giovanili con la squadra dell’Abuja Football Academy. Al compimento dei diciotto anni sarebbero infine stati tesserati e avviati alla carriera sportiva. Tra gli atleti coinvolti, ma non indagati, i calciatori David Okereke della Cremonese e Umar Sadiq della Real Sociedad.