Russia, Putin apre alla pace con l’Ucraina, ma con ‘riserva’

Nella giornata di ieri il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato l’annessione dei quattro paesi conquistati nel territorio ucraino dopo la vittoria del referendum “farsa”. Nel frattempo ha aperto alla pace con il nemico, ma con ‘riserva’

Putin apre alla pace, ma con riserva
Vladimir Putin (Ansa Foto)

Alla fine la firma è arrivata direttamente dal Cremlino: Putin mette “nero su bianco” per quanto riguarda l’annessione delle quattro regioni conquistate dai suoi soldati nel territorio ucraino. Il tutto dopo che si sono svolte delle votazioni di un referendum che è stato definito una vera e propria “farsa” dal resto del continente e non solo. Nel frattempo lo stesso numero uno del paese ha aperto alla pace in Ucraina ed alla fine della guerra.

Ovviamente con qualcosa in cambio visto che non ha assolutamente intenzione di “regalare” nulla a nessuno. Specialmente allo stesso Zelensky che è aperto anche lui alla pace con Mosca, ma non con Putin. Ritornando al russo, però, le sue condizioni sono chiare e precise: sì alla pace, ma solamente se da Kiev dovessero riconoscere l’accettazione delle quattro regioni conquistate. Ovvero quelle del Lugansk, Kherson, Donetsk e Zaporizhzhia.

Putin, non solo Ucraina: avvertimento anche all’Occidente

Putin apre alla pace, ma con riserva
Vladimir Putin (Ansa Foto)

Avvertimento anche all’Occidente che lo accusa di una “guerra ibrida”. Parole anche per gli Stati Uniti D’America che “sono stati l’unico Paese nella storia ad aver usato armi nucleari“. Frecciatina anche alla Gran Bretagna per essere la responsabile (insieme agli USA) delle esplosioni nel Mar Baltico contro i gasdotti Nord Stream.

Confida nella vittoria Putin che, dopo l’annessione delle quattro regioni, ammette che la Russia è diventata ancora più forte. Quello di ieri lo ha definito un giorno “storico, di verità e giustizia”. Per quanto riguarda il voto che visto impegnati molte persone ha ribadito: “E’ stata una scelta netta.

E’ stata espressa la volontà di milioni di persone. Che hanno l’indiscutibile diritto all’autodeterminazione“. In conclusione: “Stiamo ora combattendo per un futuro giusto e libero, prima di tutto per noi, per la Russia. Per relegare al passato per sempre le dittature e i dispotismi“.

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