Mourinho non sbaglia, Pioli sa reagire e Inzaghi no: ecco il suo vero problema

Simone Inzaghi perde ancora e la sua analisi della sconfitta non piace ai tifosi: troppo pesante il confronto con Mou, mentre Pioli sorride e Allegri…

Tutti e tre in campo, due in un match da avversari carico di motivazioni, Pioli invece contro una squadra che sulla carta sembra facile da battere e invece ha dato filo da torcere, e neanche poco.

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi (Ansafoto)

Fra Inzaghi e Mourinho ha vinto quest’ultimo. Ha messo in evidenza i limiti dei nerazzurri, ma forse ancora di più di quelli di Inzaghi, che ormai ha dimostrato una chiara difficoltà. Il tecnico alla Lazio ha saputo fare la differenza con gli uomini che li sono stati affidati, ma al primo anno all’Inter non è stato in grado di replicare la vittoria in campionato di Conte, e in questa stagione ha forse palesato la sua più grande difficoltà.

Nelle situazioni delicate infatti l’allenatore non è ancora riuscito a trovare il modo di far risalire il morale, l’entusiasmo, e purtroppo anche di trovare tatticamente il modo di cambiare volto all’Inter. Se Mourinho ieri ha iniziato il match con una serie di esclusioni che hanno fatto discutere, Inzaghi ha invece ripresentato la solita Inter, e le dichiarazioni dopo la sconfitta di certo non cambiano la classifica. Il risultato? “Disastro Inter”, e ancora “L’Inter affonda”, ma anche “Mou manda a picco i nerazzurri”. Questi i commenti dei maggiori quotidiani, in cui emerge un dato abbastanza palese. Inzaghi ha due obiettivi. Fare bella figura nell’immediato in Champions e dimostrare la capacità di reagire. In assenza di questi tipi di risposte, la strada per la sua permanenza sulla panchina nerazzurra diventerebbe tremendamente complicata.

Inzaghi trema, Pioli no: ora tocca ad Allegri

Simone Inzaghi e Max Allegri – Ansa foto

Se i nerazzurri si leccano le ferite, il Milan invece gongola. Ieri con l’Empoli le difficoltà sono state tante, ma i dati positivi non sono mancati. I sostituti dei calciatori assenti hanno dato riposte, e se in pieno recupero incassi il gol del pari che toglierebbe entusiasmo e forza a chiunque, e riesci non solo a segnare, ma a vincere 3-1, significa che qualcosa nella testa dei calciatori continua a ribadire che esiste un solo concetto, e cioè vincere. Ecco, questa è la vera forza di Pioli, che ormai guida un gruppo con un obiettivo chiarissimo.

I riflettori ora sono tutti per Allegri. Manca lui all’appello di chi deve dare risposte. Diventa anche difficile capire quali avversari possano essere abbordabili e quali no per i bianconeri, perché nelle parole di Allegri tutte le squadre sono difficili da affrontare, ma anche perché la Juve spesso i match li complica da sola. Perdere tempo in chiacchiere però ora non ha senso. Allegri sa di non poter fallire e in 72 ore si gioca una stagione e il futuro. Bologna prima e Maccabi Haifa dopo, entrambe in casa. Perdere anche un solo punto davanti ai propri tifosi avrebbe una sola reazione da parte del club, e Max, questa sera, non può davvero sbagliare.

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