Stefano Puzzer era giunto a Pordenone e durante la protesta no vax è stato fermato e identificato: portato in questura è giunta per lui una decisione molto pesante.
Dopo il foglio di via d Roma, arriva per Stefano Puzzer un’altra dura disposizione da parte della Questura. Era giunto a Pordenone per sostenere la protesta no vax davanti all’ospedale. Con lui c’erano alcune persone che hanno mostrato il loro disappunto nel giorno in cui il vaccino è diventato obbligatorio per molte categorie.
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Puzzer, leader della protesta dei portuali e ormai in diverse piazze al fianco di chi si batte contro il green pass, è stato immediatamente portato in Questura dopo la sua arringa contro le disposizioni del governo. E per lui è arrivata un’altra dura presa di posizione.
Puzzer finisce in Questura a Pordenone: ecco cosa è accaduto
Accompagnato da un collega portuale, Puzzer ha raggiunto Pordenone per dare manforte ai manifestanti. Davanti all’ospedale sono arrivate pesanti accuse alle istituzioni fino all’arrivo della Digos. Gli agenti hanno chiesto al leader della protesta di Trieste di seguirli in Questura e nel frattempo hanno sciolto il presidio identificando tutte le persone presenti e sanzionando chi non indossava la mascherina, in una regione in cui è obbligatoria.
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Giunto davanti al questore Marco Odorisio, Puzzer ha incassato un altro foglio di via. Dopo quello che gli è stato imposto a Roma, dovrà stare lontano anche dalla città di Pordenone per 3 anni.