Ancora missili e un annuncio che alza la tensione: la Corea del Nord alimenta i timori, ecco cosa è accaduto nelle ultime ore.
Ancora paura nella notte. Il regime di Pyongyang ha dato il via all’ennesima esercitazione a sole 48 ore dall’ultimo lancio di missili che è stato denunciato da Tokio e dalla Corea del Sud.
I lanci però non si fermano in una situazione sempre più pericolosa. Nella notte infatti altri due missili solo stati sganciati dall’area di Samsok verso il mare del Giappone, e da Pyongyang comunicano che fa parte “delle giuste misure di contrasto” alle esercitazioni congiunte fra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, “che stanno alimentando le tensioni militari”. Si legge questo in una nota in cui il ministro degli esteri di Pyongyang prova a motivare l’ennesimo atto dimostrativo in una vicenda che rischia di diventare molto pesante. Arriva però la risposta netta del Giappone.
Ancora missili da Pyongyang: cresce la tensione
La nuova escalation inizia a preoccupare e l’ennesimo lancio di missili alimenta i timori sulle provocazioni di Pyongyang e su un piano che potrebbe essere più aggressivo. Nella notte in Giappone avevano lanciato l’allerta sull’ennesimo test che puntualmente si è verificato. Arriva quindi la ferma condanna con una dichiarazione che rischia di alimentare le tensioni. Il premier Fumio Kishida ha definito assolutamente inaccettabile l’ennesimo test effettuato nei mari giapponesi. Poi un aggiornamento da parte del ministro della Difesa.
Giunge quindi il chiarimento su missili che hanno volato per una distanza compresa fra i 350 e gli 800 chilometri, senza fare danni ma rappresentando l’ennesima minaccia per il Giappone che ora non ci sta. Da Pyongyang continuano invece a ribadire che tale atteggiamento è la risposta alle esercitazioni congiunte con l’America, e al ritorno della portaerei a stelle e strisce nelle acque della penisola coreana, che è considerato un gesto provocatorio oltre che una seria minaccia per la stabilità.